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Industrie agroalimentari in Africa: cosa c’è dietro quei contratti

Negli ultimi anni l'industria agroalimentare, i fondi di investimento e le agenzie governative hanno acquisito diritti a lungo termine su vaste aree di terreno in Africa. 

Oltre alle norme vigenti, nazionali e internazionali, i contratti definiscono i termini dei progetti di investimento, la gestione dei rischi e il modo con cui vengono distribuiti i benefici.

Ancora non si è ben compreso chi possa avere l'autorità e arrogarsi il diritto di fimare contratti del genere, di cui, peraltro si conoscono ben poco le i termini esatti.

Ancor meno sappiamo quanto possano pesare e influenzare le eventuali proteste ambientaliste. 

Sulla base dell'analisi giuridica di dodici contratti in diverse aree dell'Africa, il rapporto dell'IIED illustra i rischi e gli aspetti che più necessitano di un controllo pubblico e mira a informare e promuovere un dibattito pubblico.

Commenti all'articolo

  • Di BluesMarty (---.---.---.124) 21 gennaio 2017 19:48

    Mi risulta che la produzione attuale di colza è per la gran parte OGM, infatti insieme alla soia, al mais e al cotone, la colza fa parte dei 4 organismi geneticamente modificati maggiormente immessi sul mercato. Non a caso proprio il Canada, l’India e il Pakistan sono tra i principali produttori ed anche tra i territori dove si coltivano con più facilità e meno restrizioni gli OGM. Da quanto risulterebbe le api muoiono a causa di un gene «marcatore» che è utilizzato nella modificazione della colza OGM canadese. Questo gene si trasferirebbe nei batteri che colonizzano il sistema digerente delle api alterando per così dire, la loro flora batterica. I batteri si trasformano da bravi ospiti in killer spietati, facendo morire l’insetto. Le api si ammalano e muoiono. La colza OGM è sulle nostre tavole dal 1999. Nel 2007 la Commissione Europea ha autorizzato l’uso di due ulteriori varietà di colza OGM per l’alimentazione del bestiame e per scopi industriali.

    cosa ne pensa?

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