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Risposta a Michele Serra. Criticare il Governo non vuol dire chiederne le dimissioni

Vorrei rispondere a Michele Serra che su La Repubblica del 9 dicembre, esprimendo un pensiero che credo sia abbastanza diffuso, dice che è ingeneroso pretendere che il Governo Monti faccia cose di sinistra visto che non è un Governo di sinistra.

Tale rispettabile opinione può ingenerare, però, una certa confusione perché dà la sensazione che non vanno bene né le critiche a questo Governo né l'eventuale voto contrario in Parlamento da parte della sinistra.

Secondo me, invece, bisogna distinguere le due cose perché una cosa è la critica (in certi casi molto opportuna come nel caso dei provvedimenti sbagliati sulle pensioni, del mancato pagamento dell'Ici per i luoghi non di culto da parte della Chiesa cattolica, della mancata attivazione di una gara per le frequenze televisive, ecc. ecc.) un'altra cosa è la volontà di far dimettere questo Governo.

Le due cose non vanno necessariamente di pari passo. Credo che quasi tutte le forze di sinistra siano convinte che in questo momento critico non ci sono alternative politiche al Governo Monti e che le elezioni anticipate sono un'avventura.

La mia convinzione è che la mancata chiarezza di idee su questo punto da parte di alcune forze politiche di sinistra (criticare un Governo non vuol dire necessariamente volere le sue dimissioni se non ci sono alternative politiche valide) sia stato uno dei motivi della caduta dell'ultimo Governo Prodi.

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