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Nuove ordinazioni di preti. Scontro tra Bagnasco e Fellay

 
GENOVA - Apertura diocesana dell’anno sacerdotale, con oltre 150 preti.

ECONE (Svizzera) - Otto ordinazioni a nuovi preti di cui sette francesi e un belga tutti tra i 24 e trent’anni e nove diaconi. Il vaticano: ”Ordinazioni illegittime”
 

Bagnasco: "Tutti al dominio dell’istinto sessuale"

BRACCIO DI FERRO FRA VATICANO E MONSIGNOR BERNARD FELLAY

GENOVA - Ha celebrato l’apertura diocesana dell’anno sacerdotale, l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco. Alla manifestazione tenutasi nella cattedrale di San Lorenzo martedì 29 giugno hanno partecipato oltre 160 sacerdoti. Qui, Bagnasco ha fatto distribuire una lettera pastorale con la quale invita tutti alla sobrietà nel cibo, nel vestire, nell’uso dei beni di consumo e una certa custodia negli sguardi ed al dominio dell’istinto sessuale.

Lo stesso Bagnasco ha anche parlato di castità del cuore e purezza del corpo per imparare ad amare veramente e diventare dono. Poi ha scandito: “Deve essere riservato una particolare attenzione in modo che sia strumento di vantaggio nel bene e nel mercato del peggio". Inoltre: “parola di Dio, preghiera, carità – ha detto – sono strumenti per attingere alla vita spirituale. Ma fondamentale sono anche la coscienza progressiva di tutte le verità della fede cattolica”. Intanto nel seminario – roccaforte di Econe, in Svizzera, manifestazione alla grande per otto ordinazioni a nuovi preti di cui sette francesi e un belga tutti tra i 24 e trent’anni e nove diaconi. Ma la notizia è ben altra.


E cioè: le ordinazioni dei nuovi sacerdoti non erano gradite al Vaticano che le definisce illegittime, mentre il superiore della Fraternità San Pio X, il vescovo, monsignor Bernard Fellay, con esplicita determinazione in stile lefebvriana ha dato il via al cerimoniale più atteso dell’anno. Rito religioso tutto in latino, durata quattro ore. E non è tutto. L’evento si tenuto nel tempo in cui il papa Benedetto XVI firmava la “Caritas in veritate”, terza enciclica del suo pontificato. “Dalla Santa sede - però - ha detto Fellay - non è arrivato alcun divieto”, come in un sorta di tacito consenso: da una parte il Vaticano, queste iniziative le definisce illegittime, dall’altra lascia correre.

Inoltre - ha aggiunto Fellay – il problema è da riconoscersi nella Chiesa stessa che vive uno stato di necessità e disordine tale da consentire la disobbedienza e da poter "considerare sospese specifiche normative. D’altro canto la Chiesa ha bisogno di preti attivi , che di questi ce ne sono pochi , specialmente di quelli bravi a salvare le anime dal punto di vista spirituale, Fa intendere che talvolta ci sono alcune messe cui lui stesso non riesce a sopportarle: ’Mi alzo e me ne vado’”, ha detto.

Fellay è seguace del cardinale Marcel Lefebvre, religioso francese, quest’ultimo, scomunicato da papa Giovanni Paolo II, perché oppositore delle riforme apportate dal Concilio Vaticano II e in particolar modo della soppressione della Messa di rito tridentino (forma exstaordinaria del rito romano), muore il 25 marzo 1991. Lo stesso Fellay, scomunicato da papa Giovanni Paolo II nel 1988 perché consacrato senza mandato pontificio dall’arcivescovo Lefebvre, iniziativa che la Santa Sede considerò al pari di un atto scismatico ha ottenuto la remissione della scomunica da papa Benedetto XVI il 21 gennaio2009.

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