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E’ giunto il momento di frenare Zelensky

 Essere solidali e umani è giusto. Accogliere fraternamente tante persone che scappano dalla guerra nel segno della libertà è giustissimo. Essere europei significa avere diritti e doveri che garantiscano l’uguaglianza. Ma noi siamo anche italiani, che per questo ci distinguiamo da tutto e da tutti, in Europa e nel mondo intero.

Ora però è giunto il momento di frenare Zelensky con quel suo linguaggio vocale e comportamentale che supera non soltanto il linguaggio dei paesi dell' Est, ma dell'intero Occidente. Zelensky comunica producendo frasi ad effetti speciali che scintillano più delle bombe a grappolo di Putin. Durante i primi giorni tutti hanno creduto che l'evento bellico terminasse in breve tempo, ma inaspettatamente, il mondo si è visto davanti un intraprendente presidente, un capo attivo nella resistenza. Ammirevole sì, ma ora quel giovane comunicatore esperto va fermato o almeno moderato o trascinerà tutti in una terza guerra mondiale, ancor prima di quanto si pensi che possa accadere. E' attore di fama e quindi è bravo a recitare. Fa i respiri profondi quando esterna emozioni, potrebbe recitare. La maggior parte del contenuto dei discorsi pubblici che Zelesky ha fatto in queste settimane è suo. Il resto è virtù creativa dei suoi collaboratori e colleghi dello spettacolo che fanno parte del suo staff di governo. E' evidente del resto che usa strategie della comunicazione corredate da immagini di un personaggio di stile e carattere opposto a Putin; scende in strada, indossa la maglietta color verde-militare, il pettorale antiproiettile per dare coraggio ai giovani combattenti e militari che siano. Inoltre è stratega ad effetti sull'Occidente per farsi amare. Anche se poi si dovranno tirare le somme e capire bene quale sia il suo colore politico. Ma un fatto è ancora più certo: Zelensky rischia di riscoprirsi quale "guerrigliero" convinto per ciò che sta facendo, usa le armi con maestria ed è entrato nella storia. Ma la sua figura è anche attenuante per gli americani che lo spingono ancora di più, senza pensare che gli stanno creando l'alibi per il dopo, se perde: l' illusione. Egli invece sa bene chi è e cosa vuole: la libertà nel contesto storico mettendo in risalto la propria forza per aver combattuto contro un colosso. Mentre gli europei ancora devono dimostrare la politica di buona qualità. E l' Italia ne è esempio su misura. La speranza degli italiani dunque è una sola: appellarsi alle anime di Andreotti e Craxi che mai si son fatti coinvolgere in guerre, se soltanto in contesti ove difendere la dignità di un grande Paese come l'Italia, sempre in prima linea a promuovere i diritti umani.

Foto Wikimedia

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