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Non prendete l’auto. Ma i trasporti sono in tilt

Questa mattina presto qui a Roma, dopo il nubifragio durato tutta la notte, il sindaco Alemanno suggeriva di «limitare il più possibile l’utilizzo delle auto private. Esorto tutti i romani a usare i mezzi di trasporto pubblici». Peccato che i mezzi pubblici siano stati i primi ad andare in tilt.

La linea ferroviaria Fm1 Orte-Fiumicino completamente bloccata con centinaia di passeggeri bloccati nelle vetture. Da tutta la provincia, treni in ritardo di una o anche due ore. Allagamenti in zona Prenestino hanno causato il blocco delle linee tranviarie 5, 14 e 19. Il capolinea bus della Stazione Tiburtina, allagato, è stato spostato. Altri allagamenti hanno causato numerose chiusure e deviazioni delle linee bus. Per non parlare delle stazioni della metropolitana invase dall’acqua.

Incredibile episodio nella famigerata Stazione Nomentana. A tre dei quattro binari si può accedere solo via sottopassaggio, che però si è allagato fino al soffitto. Nonostante le numerose chiamate al call center di Trenitalia - racconta una lettrice di Corriere.it - i treni hanno continuato a effettuare regolarmente la fermata, ma gli sventurati che scendevano - ignari - potevano lasciare la piattaforma solo prendendo il treno successivo.


Dal punto di vista amministrativo, per giustificare i molti cittadini romani che non hanno potuto raggiungere il loro posto di lavoro, la richiesta del sindaco di proclamare lo stato di «calamità naturale» è opportuna, ma dal punto di vista meterologico è semplicemente ridicola e suona un po’ irriguardosa di ben altre tragedie che sentiamo accadere nel mondo. Capita quasi tutti gli anni, almeno una volta durante l’autunno o l’inverno, che Roma sia investita da nubifragi simili, ma la città appare sempre più impreparata.

Qualche anno fa - anche molti anni fa - a Roma si temeva la neve. Da qualche anno bisogna temere anche la pioggia. Ma gli allagamenti più disastrosi, quelli di vie e sottopassi, sono per lo più dovuti a errori di progettazione e alla mancanza di un’adeguata manutenzione dei tombini. Gli allagamenti di Via dei Fori imperiali, per esempio, o del Lungotevere Aventino, di Piazzale Clodio, Largo Caravaggio, dei sottopassi di San Paolo e Via Cilicia, della Cristoforo Colombo o della Pontina, zone centralissime o arterie nevralgiche della città, sono causati da tombini che a dicembre, in autunno inoltrato, sono ancora otturati! Come se non fossero prevedibili i temporali e la caduta delle foglie in questa stagione...

E’ sconcertante che di fronte alla palese impreparazione della città, il sindaco lamenti una presunta «calamità» (tra l’altro prevista dai meteo nei tempi e nella misura), o addirittura chiami in causa i cambiamenti climatici, come fa in questa dichiarazione: «C’è una situazione climatica che è cambiata e la città deve attrezzarsi a fronteggiare l’emergenza».

Anche se Roma è abbandonata da 15 anni, sono sei mesi che Alemanno è in carica, ed è ora che cominci ad amministrare questa città, partendo dai servizi essenziali, come la manutenzione delle strade e i trasporti pubblici.

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