• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Home page > Tempo Libero > Cinema > Non essere cattivo, di Claudio Caligari

Non essere cattivo, di Claudio Caligari

"Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare…"(da Francesco Guccini) nuda e cruda, così ha voluto raccontarla il regista Claudio Caligari, opera a lui postuma recitata in romanesco stretto. Sembra non esserci nulla di romanzato, è più un documentario di storia vera, con i filmati degli “sballi” da droga in presa diretta, come fossimo lì a guardare aspettando la tragedia. Ma la tragedia è in tutto il film e la violenza è nei gesti e nelle parole.

Si tratta di due duri di periferia, Vittorio e Cesare, amici per la pelle fin da piccoli, il primo a controllare redarguire e interessarsi dell’altro anche con schiaffi, a frenarlo nella sua irruenza e sconsideratezza. Smerciano droga, di quello vivono, "tanta gente ce campa" viene detto nel film da un “affarista” del gruppo. Appare difficile staccarsi da quella vita e da quella gang, è un trascinarsi in una non vita disseminata da ritrovi nel bar e l’immancabile "‘ndo annamo, che famo?", in cerca di colpi e di iniziative.

Cesare ha pure un suo angolo di umanità e tenerezza in casa, con la madre e la sua "a brutta", la nipotina figlia della sorella morta, per overdose naturalmente. Si organizzerà perfino un briciolo di famiglia con una compagna in una casa disabitata e pericolante. Alla fine del film ci viene presentato il bambino nato da quest’unione, segno che anche da un terreno incolto e maleodorante può nascere un fiore. Ma non gli servirà il "Non essere cattivo" disegnato sulla maglietta che la nipotina aveva fatto indossare al suo orsacchiotto, posto poi sulla tomba della bambina: se ne andrà pure lei.

Vittorio da parte sua viene “contaminato” da una vita ordinaria ma molto più impegnativa, con un lavoro di fortuna, lontano dalle sicurezze del famoso stato sociale. La contaminazione dev’essere iniziata quando guardandosi allo specchio ha sputato contro la sua immagine, ma avviene soprattutto per via di Linda, una donna sola che vive col figlio adolescente, "io tiro sù lui e lui tira sù me".

Non essere cattivo è il film prescelto tra quelli italiani per concorrere al prossimo Oscar dei film stranieri, chissà se gli americani si lasceranno attrarre da una storia così cruda. Una storia più fiction, ma di moltissimo valore, li avrebbe forse potuti affascinare di più, come "Vergine giurata", opera prima di Laura Bispuri con Alba Rohrwacher.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità