• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > No alla grazia per l’agente Cia del sequestro Abu Omar

No alla grazia per l’agente Cia del sequestro Abu Omar

 Una settimana fa sul tavolo del presidente Giorgio Napolitano è arrivata una richiesta di grazia dagli Usa. Come prevedono le procedure, è stata assegnata all’ufficio per gli Affari dell’amministrazione della giustizia.
 
Il richiedente è un cittadino statunitense, Robert Seldon Lady, condannato in via definitiva a nove anni di carcere per il sequestro dell’imam Abu Omar, avvenuto 10 anni fa a Milano, dove Lady era capocentro della Cia.
 
Abu Omar venne illegalmente trasferito, attraverso la Germania, al Cairo dove fu detenuto in incommunicado e torturato. (Nella foto a sinistra il manifesto per l’arresto di Lady, a destra Abu Omar).
 
Tra gli oltre 20 condannati, italiani e statunitensi, al termine di quella che – nonostante il segreto di stato posto da governi italiani di centro-destra e centro-sinistra – è considerata la più approfondita e completa inchiesta giudiziaria sulla collaborazione dei paesi europei alla “guerra al terrore” dell’amministrazione Bush, Lady ha ricevuto la pena più alta, anche se “indultata” di un terzo.
 
Nella sua richiesta di grazia al presidente Napolitano, che riproduciamo qui, Lady ha ammesso di aver preso parte al sequestro Abu Omar su ordine dei suoi superiori. La sua azione, ha aggiunto, venne “autorizzata da funzionari molto alti” e venne portata avanti con l’assicurazione che fosse in conformità con le leggi italiane e statunitensi e col diritto internazionale.
 
Lady era stato arrestato a Panama nel luglio di quest’anno ma in breve tempo era stato lasciato partire per gli Usa.
 
Amnesty International ha preso posizione contro l’ipotesi che il presidente Napolitano conceda la grazia a Lady:
 
“Siamo di fronte a chi ha ammesso di aver preso parte al sequestro di una persona, poi inviata in Egitto dove è stata torturata. Robert Seldon Lady ha evaso la giustizia per 10 anni. La grazia nei suoi confronti sarebbe un messaggio pericolosissimo e cioè che chi ha commesso crimini che hanno causato sparizione forzata e tortura non deve risponderne” – ha dichiarato Julia Hall, esperta su antiterrorismo e diritti umani dell’associazione.
 
A preoccupare è il precedente della grazia concessa ad aprile a Joseph Romano, un ufficiale dell’Air Force a sua volta coinvolto nel sequestro Abu Omar. Amnesty International aveva criticato il gesto definendolo un atto di deferenza politica verso gli Usa.
 
“Le autorità statunitensi hanno ripetutamente e deliberatamente ostacolato ogni tentativo di accertare e punire le responsabilità per le violazioni dei diritti umani commesse nel corso delle operazioni di rendition e di detenzione segreta della Cia” – ha commentato Amnesty International.
 
Anziché contribuire all’impunità, tratto distintivo anche dell’amministrazione Obama, l’Italia dovrebbe chiedere l’estradizione di tutti coloro che sono stati implicati nella rendition di Abu Omar, Robert Seldon Lady compreso.
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares