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Nigeria, la Shell non bonifica le aree inquinate dal petrolio

In un rapporto diffuso il 4 agosto, Amici della Terra Europa, Amnesty International, Azione per i diritti ambientali, Centro per l’ambiente, i diritti umani e lo sviluppo e Platform hanno definito “vergognosa” la mancanza d’iniziative da parte del governo della Nigeria e del gigante petrolifero Shell per bonificare il terribile inquinamento da petrolio del Delta del fiume Niger, nonostante le raccomandazioni fatte in questo senso, tre anni fa, da uno studio delle Nazioni Unite.

Nel 2011, uno studio del Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite denunciò il massiccio inquinamento da petrolio e i conseguenti rischi per la salute della popolazione Ogoni nel Delta del Niger, rivelando anche dati precedentemente sconosciuti sull’inquinamento dell’acqua potabile e accusando la Shell di gravi lacune nelle procedure seguite per molti anni nella bonifica delle fuoriuscite di petrolio e di aver dato per bonificate aree ancora inquinate.

Lo studio, condotto su richiesta del governo nigeriano e finanziato proprio dalla Shell, aveva anche messo in evidenza le gravi carenze delle autorità nel regolamentare e controllare l’operato delle compagnie petrolifere.

Da allora, nonostante lo studio delle Nazioni Unite avesse provato che la Shell non aveva bonificato adeguatamente le aree inquinate dalle fuoriuscite di petrolio, la compagnia petrolifera ha continuato a difendere e utilizzare procedure del tutto inefficaci e a manipolare le informazioni per evitare di essere chiamata a rispondere del cattivo stato e delle perdite dei suoi oleodotti, talmente vecchi che la compagnia non rende noto quanto tempo fa siano stati costruiti.

Insomma, la Shell pare intenzionata a continuare a proteggere sé stessa piuttosto che le popolazioni del Delta del Niger.

Lo studio del 2011 delle Nazioni Unite aveva anche raccomandato l’istituzione di un’Autorità per il ripristino dell’ambiente dell’Ogoniland e di un Fondo per il ripristino ambientale con un capitale iniziale di un miliardo di dollari. Di entrambe le raccomandazioni non si è fatto nulla.

Il governo nigeriano, la Shell e i suoi governi nazionali (Regno Unito e Paesi Bassi), dopo aver beneficiato per anni dell’estrazione di petrolio nel Delta del Niger, dovrebbero ora sostenere i programmi di ripristino ambientale e sociale e la completa attuazione delle raccomandazioni dello studio delle Nazioni Unite del 2011.

 

 
 
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.17) 12 agosto 2014 19:52

    Ogni volta che leggo notizie sulla Nigeria provo sempre piu’ orrore..E mi sembra davvero assurdo sentir parlare di risarcimenti, di bonifica...Ma quale risarcimento puo’ riportare la vita distrutta? Ci illudiamo di poter ottenere "giustizia" in un mondo che va dietro a correnti private, molto, troppo private.
     Leggevo ieri un articolo sulle condizioni dell’arcipelago di Bikini, dove, negli anni 50, sono state testate due bombe H..Dopo tanti anni e’ rimasto un cimitero deserto, controllato a vista dall’esercito. E le popolazioni limitrofe...Esperimenti, cavie da laboratorio di cui nessuno parla nemmeno. Cose tristemente note.
    Poco fa riflettevo sulla notizia, debitamente poco diffusa, ovviamente - una delle tante, tantissime notizie..si potrebbe scrivere per ore e per giorni.. - del progetto MUOS che sta scatenando la rivolta di tante persone in Sicilia, persone che hanno dovuto assistere impotenti allo sbancamento di un parco protetto per legge ( non piu’, evidentemente) per la realizzazione di nuovi strumenti di morte travestiti da progresso: torri per il potenziamento delle telecomunicazioni nell’esercito, la cui potenza e’ stata accusata da accademici e scienziati come possibile causa di gravi alterazioni all’ambiente e alla salute.Queste persone, nonostante le documentazioni, l’indignazione e le proteste subiranno, IMPOTENTI, la volonta’ dei siddetti potenti. Ce lo conferma la situazione di Quirra. I Potenti: rifletto su questo termine: una maschera roboante, posata sul volto di individui fatti di carne e di ossa, che vivono e muoiono, che provano gioia e sofferenza. E paura...Individui semplicemente umani! Durante gli studi di filosofia, all’universita’, ho sentito tanti discorsi su cosa sia l’"umanita’"...Ma al di fuori di quelle letture, nell’incontro curioso con il mondo, nel mio interrogarlo, ho la triste impressione di aver a che fare troppo spesso con una etichetta fasulla, scaduta, uno slogan che rimanda al nulla dipinto pero’ coi colori della vita, un vuoto che autorizza, appellandosi al clamore evocato dal nome di cui si veste, tutto cio’ che non dovrebbe trovare consensi. Ma andiamo avanti, forti dei nostri ruoli, sui percorsi gia’ aperti, con poche domande, senza la forza di sollevare polverosi veli di Maya. Chi deraglia rigetta sulla nostra coscienza la medusea impotenza di una esistenza rinchiusa, recintata. In molti, gestiti da pochi. Che fanno cio’ che decidono. Senza chiederlo, senza dirlo. Senza la "umana cura" delle concomitanze e delle conseguenze. Fieri, sbandierano l’arroganza di una etichetta sgargiante, seppur vecchia di secoli...

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