• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Moda e tendenze > Natale insolito nel mondo. Essere al Cairo con il presepio del (...)

Natale insolito nel mondo. Essere al Cairo con il presepio del Musky

Per chi è abituato a trascorrere il Natale con il clima freddo, la neve e la cartolina tipica dove è rappresentato Babbo Natale con il suo albero, non c’è nulla di meglio se non pensare di cambiare scenario e magari immaginare di trascorrerlo al caldo, in uno luogo tipico come quello del Cairo. Un quartiere della Cairo vecchia per esempio il Musky, dove si trovano centinaia di negozi, migliaia di bancarelle con le merci ambulanti che spaziano dai classici lustrascarpe, ai venditori di acqua e gli insoliti portatori di fumo ai cui basta dare una semplice offerta, secondo la loro usanza e ti tolgono il malocchio. La grande varietà di mercati presenti, offrono agli abitanti del Cairo, una grande scelta e merci che si differenziano per tipologia e qualità rispetto al tradizionale mercato orientale. Un vero e proprio grande Bazar del Medio Oriente. Per comodità dei clienti il mercato si è sviluppato e diviso per tipologie merceologiche, per cui chi ha bisogno della maniglia per una porta deve spostarsi in un certo posto, mentre chi cerca una guarnizione per lavandino e lavatrice deve andare in un altro.

Il Musky come mercato era un quartiere di occidentali sino al 1688, e vi era la sede dell’ambasciata veneziana. Venezia infatti era una zona franca, ed aveva altri privilegi commerciali con la regione, i paesi limitrofi inoltre erano talenti stretti tra loro, in cui risultava essere l’unica città europea e aveva un proprio nome in arabo. Venezia veniva quindi chiamata in arabo al-Bunduqiyya che tradotto significa fucile, per indicare come i veneziani fossero stati i primi ad introdurre le armi nei paesi arabi. Nel 1632 il console di Venezia Giovanni Donato, ed il mercante Domenico Savio concessero nel quartiere Musky, una dimora fissa ai Frati Francescani.

Col tempo la Cappella veneziana divenne, a seguito del grande afflusso di occidentali, una chiesa con una grande parrocchia, che agli inizi del XX secolo, contava più di ventimila fedeli. Il susseguirsi dei vari eventi storici a partire dalla seconda guerra mondiale, la rivoluzione “ dei liberi ufficiali, di Nasser, nel 1952, e la crisi di Suez nel 1956, causarono la fuga di quasi tutti gli occidentali e la grande parrocchia dell’Assunzione del Musky, perse quasi tutte le sue anime. Ma nonostante tutto, anche con grandi difficoltà la parrocchia continua a vivere, grazie alla presenza francescana, alla partecipazione alle funzioni, di molti copti-cattolici con un servizio di asili nido per le famiglie più povere, ed all’interno una grande biblioteca con testi arabo cristiani, un punto fermo e di riferimento del pensiero cattolico per tutte le altre Chiese presenti nel paese e per l’Università Mussulmana di al-Azhar. A Natale quindi come in tutte le chiese del mondo viene allestito il Presepe, anche in quella del Musky.

Già i primi di novembre cominciano i lavori, e terminano alla vigilia di Natale. Il presepe assume un aspetto scenografico, all’ingresso della chiesa i visitatori vengono condotti attraverso un tunnel di carta – montagna verso un altare laterale, al centro del tunnel una vasca con l’acqua, che viene giù da una volta, alla fine del tunnel, un cielo stellato, e la Grotta della Natività. Il Presepe del Musky, è quindi un vanto di questa piccola comunità, molti sono i visitatori e molte sono le mamme mussulmane che portano i loro figli a vedere come è nato il profeta. Il figlio di Maryam, così viene chiamato Gesù dai mussulmani Un momento di incontro e di pace tra le due comunità. In sintesi la convivenza e la serenità per un Buon Natale per le due religioni, a testimonianza del fatto che esiste un solo Dio che può essere condiviso tra tutti gli uomini anche di religioni diverse. Anche il presepio quindi viene visto come mezzo di unione tra le due realtà religiose. Non ci resta quindi che augurare Buon Natale a tutti gli uomini di buona volontà.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares