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Nascere è difficile

Ed ora Padova: un altro bambino morto, un’altra madre in fin di vita... probabilmente tutto questo succedeva fino a ieri e ora si parla di questi casi perché qualcuno se ne occupa (come l’estate in cui i cani divennero improvvisamente più feroci e presero a morsicare con più frequenza... poi smisero), inoltre perché c’è stata una notizia più curiosa di altre.

Alle risse in Italia dovremmo essere abituati, basta osservare l'esempio della politica. Che luogo comune, vero? Eppure spesso il luogo comune semplicemente sottolinea quanto avviene nella realtà quotidiana: dalla politica dovrebbe venire un fulgido esempio di civiltà, di discussione anche accesa, invece domina la rissa, ci sono ormai i manganellatori del linguaggio...

La rissa, volando di luogo in luogo, è approdata in una sala operatoria, forse il luogo meno appropriato per tale attività nazionale.

Siamo a Messina, Sicilia, al Policlinico. Scoppia la lite tra un medico interno all'ospedale e il ginecologo che ha in cura la paziente, un medico esterno dunque. Quali le cause? Ruotano intorno al parto cesareo, il medico esterno strepita, si ferisce rompendo un vetro, il medico interno ha oggettivamente il diritto di chi, diciamo, “gioca in casa” e ha dunque più precise responsabilità, ma anche più voce in capitolo.

Però mentre si perde tempo a litigare, il bambino ha due arresti cardiaci e ancora oggi non si quali danni cerebrali abbia effettivamente riportato.

La vicenda è sconvolgente, ahimé.

Questo fatto, secondo il ministro della salute Fazio e secondo molti media, è una conferma della malasanità al Sud, perché al Nord certe cose non avvengono.

Ora purtroppo a smentire tali affermazioni c'è il fatto di Padova (nel frattempo anche Matera) e l'Italia tutta si trova coinvolta in casi in cui nascere diventa difficile, intanto si apre anche il caso dei parti cesarei ecc.

A questo punto vorrei inserire la mia esperienza personale. Io sono di madre piemontese e padre siciliano, nata in Piemonte, ma ovviamente molto attaccata alle radici siciliane.

Si sono ammalati sia mio padre che mia madre. Mia madre è stata ricoverata alle Molinette a Torino, tutto è andato bene, un tumore benigno, operabilissimo e senza conseguenze. Per poter stare tranquilla e avere assistenza continua, mia madre ha scelto però l'operazione in una clinica privata, approfittando dell'assicurazione. Lei si è trovata bene e io non ho nulla da imputare alla clinica, a parte il fatto che qualche tempo dopo l'operazione di mia madre (avvenuta alcuni anni fa), la clinica è stata chiusa per motivi igienici e di sicurezza: una clinica a Torino.

Quando si è ammalato mio padre, dovendo essere operato per un aneurisma, si sono vagliate le varie ipotesi e alla fine s'è scelto di fare l'operazione complessa a Messina, al Policlinico. Perché Messina? Perché mio padre era della provincia siciliana e un parente, medico, ci aveva assicurato che mio padre avrebbe avuto un'ottima assistenza e le cure di un ottimo specialista.

Senza esitazione scegliemmo la Sicilia, allora si scatenò tra i vicini di casa, i conoscenti, i parenti del Nord una gara a chi ci impauriva di più. L'argomento era sempre lo stesso: tu dal Nord vai al Sud? Insomma fai il percorso contrario a tutti gli altri? Ma ti fidi?

Che dire, mio padre fu felicemente operato a Messina, con buona pace di tutti i sostenitori della sanità del Nord.

È vero che ci sono, più al Sud che al Nord, sacche di malasanità, mi pare che una fetta della Calabria purtroppo sia un brutto esempio (e l'ho vissuto anche nella mia famiglia), ma tra i diversi casi la coppa quale esempio di peggiore gestione del malato, di disumanità, mercificazione del paziente e di tradimento più totale del giuramento di Ippocrate spetta a una clinica addirittura della perla delle perle: la Lombardia. Chi non ricorda la clinica Santa Rita? Là dove si operavano pazienti anziani e non menomandoli per la vita solo per puro guadagno economico?

Allora vorrei dire che:

  • la sanità in Italia funziona per lo più e alla fine permette a tutti di curarsi (sia pure con diversi gradi di lentezza e con l'intervento per i clandestini di associazioni umanitarie, vergogna di cui dovrebbe andar fiera la Lega);

  • la sanità pubblica è più sicura di quella privata;

  • ci sono eccellenze, più al centro-nord che al sud, ma il sud ha validi medici e validi ospedali, come ho sperimentato di persona e al nord ci sono esempi di cattiva sanità;

  • nessuna sanità può però migliorare senza investimenti nella ricerca e nella scuola oltre che nelle strutture stesse e soprattutto senza un intervento di bonifica da chi specula sulla salute (criminalità organizzata, ma anche medici infami e nazisti).

Infine ricordo che nel mondo la prima importante scuola medica di medicina ebbe sede proprio in Italia, a Salerno (Sud) e fu fondata da Federico II (uomo del Nord Europa, anche se nato in Italia), insomma ancora una volta la mescolanza è più produttiva della chiusura.

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