• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Napolitano nell’anniversario dell’11 Settembre

Napolitano nell’anniversario dell’11 Settembre

"L’anniversario  dell’11 settembre è l’occasione per rinnovare l’espressione della fraterna vicinanza dell’Italia all’amico popolo americano, duramente provato da una violenza vile e ingiustificabile. I terribili attentati sul suolo americano sono stati purtroppo seguiti da altri attacchi parimenti distruttivi che hanno colpito città europee, africane e asiatiche". 

11 settembre: data in cui il diavolo aprì le porte dell’inferno. Gli attacchi terroristici che colpirono New York e Washington, nove anni fa, furono condannati da governi di tutto il mondo. 

Molti paesi offrirono aiuti e solidarietà agli americani. Soltanto l’Iraq dichiarò che "i cowboys americani stanno cogliendo il frutto dei loro crimini contro l'umanità". Alcuni movimenti politici palestinesi festeggiarono per esaltare l’antiamericanismo. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano , in una nota stampa indirizzata ai giornalisti ha scritto: "L'anniversario dell’11 settembre è l'occasione per rinnovare l'espressione della fraterna vicinanza dell'Italia all'amico popolo americano, duramente provato da una violenza vile e ingiustificabile. I terribili attentati sul suolo americano sono stati purtroppo seguiti da altri attacchi parimenti distruttivi che hanno colpito città europee, africane e asiatiche. La comunità internazionale - scrive ancora il capo dello Stato - ha tuttavia saputo reagire con fermezza nella consapevolezza della necessità di contrastare il terrorismo in tutte le sue forme e di opporre un fermo rifiuto ad ogni manifestazione di violenza, sempre e comunque inaccettabile in quanto nemica della pace, delle libertà fondamentali, della dignità della persona umana e del diritto alla vita. Tale rifiuto richiede inoltre che si combattano alle radici e con eguale determinazione quelle cause che ostacolano il pieno raggiungimento di un ordine internazionale fondato sulla giustizia e sul rispetto dei diritti inviolabili dell'individuo, e che si promuovano in ogni circostanza le ragioni del dialogo e del rispetto reciproco tra i popoli e le culture, tra le religioni e le civiltà. L'Italia è stata ed è coerentemente e fermamente impegnata per il conseguimento di questi obiettivi".

Osama Bin Laden è oggi ritenuto il responsabile di tali attacchi. Si tratta di uno dei più pericolosi terroristi internazionali. Sotto le sue direttive un folto commando suicida dirottò quattro aerei di linea lanciandoli contro le due torri del World Trade Center di New York (crollate in poche decine di minuti) e contro l'edificio del Pentagono, il ministero della Difesa statunitense. Laden è membro di una ricchissima famiglia saudita di origine yemenita e facoltoso uomo d'affari, negli anni Ottanta del XX secolo Bin Laden prese parte al jihad antisovietico in Afghanistan, per diventare in seguito, durante gli anni Novanta, uno dei principali esponenti e sostenitori del fondamentalismo radicale islamico. Nel 1996 si rifugiò in Afghanistan, dove, protetto dai taliban, creò un'agguerrita organizzazione detta Al Qaeda ("la base"), nei cui campi si addestrarono migliaia di militanti fondamentalisti provenienti da tutto il mondo arabo e islamico. Presente con le proprie milizie nel conflitto bosniaco e in quello ceceno, alla fine degli anni Novanta rivolse la sua offensiva sia contro gli Stati Uniti, sia contro il regime saudita.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares