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 Home page > Attualità > Cronaca > Napoli: Poesia per lo sparatore dell’ultimo dell’anno

Napoli: Poesia per lo sparatore dell’ultimo dell’anno


Io ti conosco, sparatore col blauer lucido
è tutta la vita che ti vedo sugli scooter fuori agli chalet del lungomare,
il gel cementato sui capelli
in coda fuori al punto SNAI per giocare la bolletta
il tuo volto spixellato dalla regia pietosa di Sky tg 24 mi è noto
il bollino sfocato che ti oscura il viso con me non serve
so chi sei
so come vivi
so cosa pensi
Eri già zeppo di cucaina comprata a 15 euro sotto le Case Celesti
quando le telecamere ti hanno stanato (direi a Forcella)
come un animale esotico
mentre ti aggiravi in attesa del veglione a Lago Patria

Col ferro sotto il giubbino ti sentivi un leone
il numero uno
sparare in televisione è stato il punto più alto
raggiunto dalla tua vita
i gesti eccitati, la mano che frulla felice nell’aria
nemmeno le gambe riesci a trattenere dalla gioia
 
Come i militanti di Hamas festeggiano i morti fatti in Israele
o piangono i loro cadaveri ai funerali
 
Anche tu spari in aria
ma solo per dare l’addio a un anno che è stato per te
più bello di quello che verrà (ma questo ancora non lo sai)
 
Dopo avrai tirato un altro po’
e spedito un centinaio di sms
con la tua carta auguri di Vodafone

uagliù stò pariann a pazz

Hai aperto il 2009 col connetto dal Ciottolo a via Marina
nutella e un cartone di latte al cioccolato
rovesciato sui sedili della tua nuova 500 (bianca)

hai bestemmiato la madonna
e poi ti sei fatto la croce per chiedere perdono

Alle sette e mezzo hai accompagnato a casa l’ultimo amico
In fondo al parabrezza è spuntata una lama di luce del primo sole
del nuovo anno
un trancio di sole bellissimo e freddo
Ma tu non l’hai visto
 
E non perché eri voltato dall’altro lato
come Moretti in Ecce Bombo

ma perché eri impegnato
a levarti dalla pelle il metallo gelato del ferro
sotto l’elastico della mutanda finta di docceegabbana
 

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