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Nadal-Federer. Il lato oscuro del talento

Melbourne, ennesima sconfitta sportiva e psicologica per Federer, Nadal lo costringe alle lacrime.

Quella di domenica è stata la quinta sconfitta subita da Federer in cinque finali consecutive contro Nadal; oltretutto è stata l’ennesima occasione mancata dalla svizzero per raggiungere il record assoluto di 14 slam vinti che appartiene a Pete Sampras.

Fin qui si è parlato di numeri, che nello sport hanno una valenza straordinaria, ma nel caso specifico "Federer vs Nadal" è bene fare considerazioni di altro genere: sono ormai note le difficoltà che Federer incontra quando affronta Nadal, soprattutto dal punto di vista psicologico, sicuramente i colpi dello spagnolo devono aver pure dei meriti, ma vedendo l’espressione del volto di Federer si può facilmente capire che non si tratta di un problema tecnico.



Per capire il motivo di questa "sindrome", che affligge lo svizzero, si deve partire, paradossalmente, con l’accusare madre natura per il mostruoso talento tennistico donato al ragazzo di Basilea, se il talento gli ha permesso di diventare ciò che è, uno dei più grandi di tutti i tempi, è vero anche che lo stesso talento non gli ha fatto sentire la necessità di affinare altre qualità, come la concetrazione, la voglia di lottare ad ogni punto, e forse anche l’umiltà di potere accettare che esiste un giocatore in grado di metterlo in difficoltà, qualità che ad un certo punto di una carriera possono diventare indispensabili per ottenere successi; il talento non può sempre vincere contro la voglia di emergere.

A questo punto non è da escludere che Federer mon vincerà mai più contro Nadal, in ogni caso lo svizzero rimane il tennista più talentuoso di sempre ma magari non il più vincente.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.13) 9 febbraio 2009 13:58

    caro simone,
    "l’umiltà di potere accettare che esiste un giocatore in grado di metterlo in difficoltà", come lei scrive, secondo me, roger federer l’ha dimostrata con quel pianto ininterrotto durante la premiazione a fine torneo, se mai ci fosse stato bisogno di una dimostrazione.
    secondo il mio modestissimo parere di ex atleta, federer conosce perfettamente i propri limiti e la forza degli avversari, ma capita che a un certo punto della carriera arrivi un atleta che, per molteplici ragioni, diventa più forte di te, anche se tu sei stato il numero uno incontrastato per diversi anni. questo è lo sport. oggi nadal è più forte di federer, ma non perchè ci siano delle mancanze nella preparazione di federer o perchè questi si sia dimenticato di come si gioca a tennis. come lei simone sottolinea, sicuramente esiste una parte psicologica importante. il tennis è uno sport molto particolare. sostenere una prestazione al massimo del rendimento per ore è estremamente difficile, soprattutto perchè la tua prestazione non dipende solo da te stesso, ma il tuo stare in campo può cambiare a secondo dell’atteggiamento dell’avversario.
    colgo quest’occasione per sottolineare una cosa che ritengo molto importante, la finale maschile degli australian open ha offerto un grandissimo spettacolo tennistico, ma soprattutto ha dato la possibilità di vedere cosa realmente significhi sport nella sua accezione più pura: le pacche sul petto che nadal ha dato a federer sul palco di premiazione e le lacrime di quest’ultimo dovrebbero essere mostrate nelle scuole tennis (e di qualunque altro sport) dove troppo spesso risultati vincenti, trasformano mediocri atleti in sportavi maleducati.
    sinceramente,
    laura

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