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 Home page > Attualità > Società > Non esistono uomini per tutte le stagioni

Non esistono uomini per tutte le stagioni

Coelho diceva che gli Eroi sono solo persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.

Ora se Walter Veltroni avrà fatto ciò che era necessario fare sarà la storia a dare risposte, per il momento ha affrontato le conseguenze.

Si è dimesso.

E proprio mentre la condanna di un avvocato inglese rende "il principale esponente dello schieramento avverso" ancora più bello giovane e invincibile, ecco che Walter si dimette e 4 giorni dopo Laura Perego irrompe a Sanremo e conquista 31 testate giornalistiche.
 
Cosa c’entra? Assolutamente niente.

Appunto. Niente.

Proprio perchè non c’entra niente non si capisce perchè dell’Obama alla Mediterranèe una settimana dopo già non ci sia nemmeno più l’ombra.
Del Partito Democratico a stento se ne parla sul Riformista.
Ma sapete qual è stata la risposta di DabliùVi a quel 61,8% di voti che 3 anni fa lo proclamò inequivocabilmente Sindaco di Roma?

L’irrevocabilità delle sue dimissioni da Segretario del PD.

Ora tra l’inequivocabilità della sua elezione e l’irrevocabilità delle sue dimissioni n’è passato di tempo, ma soprattutto ne sono passate di persone.
Che fine ha fatto Veltroni tra un pò sarà come chiedersi che fine hanno fatto Prodi, Padoa Schioppa, Bertinotti, Diliberto e Pecoraro Scanio.




La sensazionalità dell’evento mediatico macina tutti.


Sarà che forse all’ Opposizione mancano le buone proposte o forse le buone persone.

Quelle carismatiche. Quelle che sono calamite per le masse anche più facinorose.
Quelle che a tratti vengono dette "populiste" ma anche "demagogiche".

Cosa ne resterà di un avventura durata 500 giorni con 500 scarsi buon auspici?
 
Dov’è finita l’inesauribile voglia di cambiare l’Italia?

Di quel "Gliesuichen" alla amatriciana, urlato a denti stretti, oggi resta solo un timido "Basta farsi male", che sa più di addio da una barca senza vele, che di antimasochismo.
 
"Non esistono uomini per tutte le stagioni".

Questa frase mi è rimasta impressa.
La pronunciò il 15 ottobre del 2005 Marco Follini, quando si dimise dalla segreteria dell’UDC, quando l’ UDC faceva parte della Coalizione di Governo.



All’epoca c’era Berlusconi.
Oggi c’è ancora Berlusconi.

Anche l’ UDC c’è ancora, Casini c’è ancora, ma non è al Governo.
Anche Marco Follini c’è ancora, ma è nel PD.

Ho capito che le stagioni in politica sono come gli umori, basta che passi il maltempo, e torna il sorriso.

L’importante è esserci sempre per poi poter dire in futuro di essere stati presenti al tramonto.

Ed anche ora che le luci in Sala son soffuse ed un uomo invano tenta di riavvolgere il nastro, il "The End" ancora non compare.
 
Si dirà che c’ è solo odore di tragica fine,
ma del tramonto nemmeno l’ombra.

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