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Muore l’attore del neoliberismo e della deriva verso il fascismo “democratico”

Muore l’abile interprete del liberismo e della deriva verso il fascismo “democratico” in Italia

di Salvatore Palidda

Berlusconi muore nel pieno declino della sua epopea che ha segnato l’Italia dagli anni 1980-2020 in un contesto di devastante deriva dell’economia, delle relazioni sociali, della cultura e della politica. Da allora c’è stato lo scatenamento del trash, del sessismo, del razzismo, del fascismo sdoganato, del supersfruttamento, delle illegalità tollerate, delle insicurezze ignorate dalle polizie e persino dei femminicidi.

Si è affermato come l’attore più abile nell’interpretazione della controrivoluzione del capitalismo neoliberista che s’è imposto in Italia dall’inizio degli anni ‘70. A differenza dei leader della sinistra tradizionale, capì bene gli effetti di questa controrivoluzione e ha contribuito al devastante processo di destrutturazione economica, sociale, culturale e politica: la fine della società industriale tradizionale, la fine del movimento operaio (PSI, CGIL e soprattutto PCI); la fine delle grandi aggregazioni operaie e popolari e della loro “densità dinamica”; la fine delle ideologie e della politica conosciute fin dalla Resistenza contro il fascismo e il nazismo; lo scivolamento verso la post-politica e l’anomia liberista. Insomma, il successo di Berlusconi si è compiuto perché ha saputo sfruttare appieno la fine della sinistra che era già in declino così come il partito-Stato (la DC) che aveva governato per 40 anni e anche l’inevitabile fallimento de “compromesso storico” (vedi anche Stefanie Prezioso e l’articolo di diversi redattori di Médiapart).

La conversione liberista della sinistra tradizionale si è realizzata attraverso la fagocitazione (e anche corruzione) di gran parte dei vertici sindacali, del PSI ma anche del PCI nel governo del potere pubblico e para-pubblico, ben prima di Berlusconi.

E, come scrive un esperto in gossip:

“Perché un paese che si sbatte per arrivare alla fine del mese, da oltre vent’anni ha perso la testa per un miliardario donnaiolo che all’etica delle istituzioni ha sempre preferito la cotica dei propri affari? Perché incarna l’arci-italiano (e Gaber: “non temo Berlusconi in sé. Temo Berlusconi in me”). Come il cavalier pompetta, ogni italiano sembra essere tutto e il contrario di tutto: furbo e fesso, mammone e maschilista, drammatico e melodrammatico, geniale e pasticcione, coraggioso e vigliacco, razzista e tollerante, credente e miscredente, colto e ignorante, vitale e cialtrone, di destra e di sinistra. un tipino che, quando gli chiedono qual è il complimento più bello che abbia mai ricevuto, risponde radioso: “la volta che, all’uscita da san siro, un ultrà si gettò contro il parabrezza della mia auto gridando: sei una bella figa!” – i due incontri con b. – la barzelletta come mezzo di seduzione – il fallimento politico e l’arrivo di Meloni”.

Questo eclettismo al di fuori di ogni morale e di ogni etica richiama la concezione “italica” dell’emancipazione che fu incarnata, tra gli altri, da Mussolini che voleva essere il nuovo “principe” emergente dal popolo (e spesso Berlusconi ha preso gli atteggiamenti del duce e non nascondeva la sua ammirazione per “questo grande uomo della storia politica italiana”). Mussolini espresse la sua concezione dell’arbitrario eclettico nella seguente frase: «Ci permettiamo il lusso di essere aristocratici e democratici, conservatori e progressisti, reazionari e rivoluzionari, legalisti e illegalisti, secondo le circostanze, il luogo, il quadro in cui ci troviamo costretti a vivere e ad agire” (Popolo d’Italia, 23.3.1919 – citato qui).

La “Padania”: il feudo popolare della Laga Nord e di Forza Italia

Dall’inizio degli anni ’80, nel nord Italia (ma anche altrove nella cosiddetta “Terza Italia” e in tutte le aree del “Made in Italy”), è emersa la proliferazione di piccoli imprenditori e artigiani, spesso nel subappalto della grande industria e delle grandi firme; si sono subito caratterizzati per il furore e la ferocia di riuscire e di arricchirsi a tutti i costi e il più velocemente possibile. Sono diventati la base di massa della Lega Nord e poi anche di Forza Italia (il partito inventato da Berlusconi, con l’aiuto del suo braccio destro Dell’Utri -legame con la mafia- e di altri responsabili della comunicazione della sua Mediaset). Rivendicavano e rivendicano il diritto all’evasione fiscale, alla schiavizzazione degli immigrati e anche degli italiani senza protezione. La loro guerra contro gli immigrati è sempre stata finalizzata al rifiuto di concedere loro diritti pari a quelli degli italiani. Tutta la politica migratoria italiana (di destra e dell’ex-sinistra) ha perseguito la riproduzione di immigrati irregolari destinati alle economie sommerse (al nero, vedi tra l’altro Razzismo democratico).

Come stima anche Eurispes, l’insieme delle economie sommerse ha generato già nel 2017 circa 530 miliardi, pari al 35% del PIL ufficial(quindi evasione fiscale e contributiva -supersfruttamento e anche collusioni con le mafia che dagli anni ‘90 sono diffuse al Nord più che al Sud). Mirando all’aumento dei profitti a ogni costo, il liberismo ha quindi incitato lo sviluppo delle economie al nero e da allora gli intrecci fra legale e illegale in particolare col subappalto diventato maggioritario anche nelle grandi imprese Fincantieri).

Da allora in tutt’Italia mentre il « popolo di sinistra» sprofondava nel perdere ogni speranza, nell’amarezza e nell’astensionismo e l’anomia, circa dieci milioni di elettori premiavano quelli che promettevano la protezione degli evasori, dei responsabili di abusi e degli illegalismi di ogni sorta e in particolare del super-sfruttamento degli immigrati e anche di lavoratrici e lavoratori italiani rimasti senza alcuna protezione. E questo anche grazie alla deriva delle polizie nazionali e locali diventate sempre più violente nei confronti dei lavoratori e dei partecipanti alle lotte e nei confronti dei militanti antirazzisti, antifascisti e antisessisti ; delle polizie sempre più inquinate da reati tipici della delinquenza e della criminalità organizzata. Le vittime del supersfruttamento, abusi e violenze, infatti, sono rimaste senza protezione; l’unica sicurezza garantita rimane solo quella dei responsabili di illegalità tollerate, vedi l’impunità che è sempre stata predicata da Berlusconi e ora da Salvini e dalla signora Meloni. E tra le più eclatanti insicurezze ignorate dalle polizie ci sono sempre più femminicidi.

Ora il partito della signora Meloni si appresta ad accaparrarsi quel che resta di Forza Italia e a moltiplicare decreti e provvedimenti governativi che questo paladino del neoliberismo italiano sognava senza poterli realizzare. Ma per ringraziarlo di averlo portato a questo successo inimmaginabile poco più di un anno fa, la signora Meloni ha proclamato non solo i funerali di Stato ma anche una giornata di lutto nazionale e una settimana di sospensione del Parlamento! Cosa che non fu fatta nemmeno per il Presidente partigiano Pertini, amato dalla stragrande maggioranza della popolazione. Solo Rosy Bindi ha detto che “il lutto nazionale è una scelta inopportuna”. La Meloni può andare avanti senza alcun problema: l’ex sinistra non riesce ad opporsi; nel Pd la stragrande maggioranza dei parlamentari condivide gli orientamenti liberisti che la stessa Meloni sembra sposare. Ma questa leader ormai “molto gasata” intende approfittare di un Parlamento ai suoi piedi per far passare l’inimmaginabile, cioè il passaggio a un regime presidenziale o al “premierato” (l’elezione diretta del capo del governo). Insomma, il fascismo “democratico” incarnato oggi dall’attuale governo rischia di governare a lungo, a meno che i suoi ministri e il suo entourage non finiscano per cadere per i loro stessi reati, visto quanto sono affamati di potere e di denaro (sono quasi tutti dei parvenus piuttosto rozzi senza saper-fare nei meandri delle istituzioni e non hanno mai avuto l’opportunità di accumulare ricchezze).

Consiglio anche di vedere questi fil e documentari:

Videocrazia film di Erik Gandini: https://www.mymovies.it/film/2009/videocrazia/

vedi qui: https://www.youtube.com/watch?v=EpEP2q0bj-s

e sulla totale omogeneizzazione delle tv italiane

vedi film il corpo delle donne Zanardo: https://www.youtube.com/watch?v=-JtyvOeMSHY

e qui un esempio del super-sfruttamento nei feudi della Lega Nord e di Forza Itala in “Padania”: https://www.youtube.com/watch?v=BnoswosixWU&t=72s

 

Pubblicato anche su: https://blogs.mediapart.fr/salvatore-palidda/blog/130623/meure-l-acteur-du-neoliberalisme-et-de-la-derive-vers-le-fascisme-democratique

Foto Wikimedia

Questo articolo è stato pubblicato qui

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