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Morire di Italia

Avete letto bene: il titolo è proprio “Morire di Italia” e non in Italia. Ciò cui stiamo assistendo ormai da anni nel nostro Paese, ha le linee di una vera e propria epidemia. In Italia si può morire di Italia. E non è una bizzarria linguistica, bensì una tristissima realtà.

Di Italia si muore perché l’Italia è una Nazione che ha lasciato dietro le spalle la volontà e la voglia di salvaguardare il principio fondamentale per cui esiste: i propri cittadini, che lasciati alla deriva e totalmente orfani di sostegno, spesso non trovano altro modo per superare le troppe difficoltà e si uccidono.

Cittadini suicidi per onestà. Suicidi per disperazione. Suicidi di italianità. Imprenditori che si sparano perché messi nella penosa condizione di non poter pagare gli stipendi ai propri lavoratori. Cittadini qualunque che scelgono la morte per non patire oltre l’onta del dover mettere al primo posto delle priorità della propria esistenza, una cartella esattoriale “pazza”.

L’unica pazzia che ravvedo in tutto questo, è la reiterazione di misfatti ambigui e gravissimi, che pesano ormai sulla coscienza di ogni singolo personaggio delle nostre istituzioni, votate ormai solamente al ritorno economico personale o al più condannabile ritorno di immagine. Ormai, la Nazione – o quel che ne è rimasto – è divisa nettamente in due. Da un lato “loro”, i nominati innominabili della nostra politica; dall’altro i cittadini orfani di tutto. Compresa la volontà di sopravvivere ad uno dei più gravi scempi civili del nostro tempo.

Una notizia per tutte, che deve assolutamente far riflettere. Ed in fretta. Una coppia di cittadini italiani, già nota alla stampa nazionale per aver gridato la loro disperazione, usando anche il mezzo della stampa, ha deciso di morire. Insieme. Ultimo atto di una vita vissuta credendo in una Italia già fantasma. E’ una storia amara, quella dei signori De Salvo di Bari che dopo una esistenza votata al lavoro ed all’amore – coppia di coniugi legatissima da 45 anni -.non ha trovato altra strada se non quella di morire – almeno – insieme. Nello stesso attimo o poco più.

Il signor De Salvo aveva perso il lavoro da sette anni e non ne aveva più trovato un altro. Subito, le ristrettezze economiche gravi. E gli appelli. A Berlusconi. Alla Santanchè. Appelli caduti sempre o quasi nel silenzio. Tranne quella risposta da parte del “segretario particolare” della Santanchè, che comunque non aveva portato a nulla.

Elettori convinti di Berlusconi, avevano creduto che bastasse avere un ideale politico per poter poi dialogare con le istituzioni se la vita ti presenta un conto troppo amaro. Ma la scoperta del vuoto totale, di una politica arruffona e perversa, in alcuni casi può essere letale. I Signori De Salvo, sfrattati dalla loro casa, vengono posti a forza in un istituto. Un ospizio dal nome clemente: "Casa di accoglienza Sole/Luna".

Privati della libertà di convivere amandosi. Uno in una stanza, l’altra in un’altra. Una Nazione che divide un amore che dura da quasi mezzo secolo è una Nazione crudele. Non si può arrivare al limite estremo del cinismo più ardito. Non si può accettare che dopo una intera esistenza votata all’onestà, si debba poi subire lo sfregio dell’abbandono.

Così è stato per i signori De Salvo. Abbandonati dall’Italia e morti di Italia. Non so oggi cosa peserà sull’animo di quegli “Onorevoli” disonorati dall’incuria con cui passano ignobilmente sui corpi macellati dei propri elettori. So che questo suicidio ha il sapore di un omicidio. E gli omicidi dovrebbero esser pagati e duramente da chi li esercita. A quanto pare però, i troppi omicidi perpetrati dai componenti delle nostre istituzioni, rimangono sempre senza condanna. Ed è il motivo per cui si continua a perpetrarli.

Rimane l’amara consolazione di sperare – almeno questo – che chi non ha risposto in tempo utile ad un appello disperato, che ambiva solo alla serenità di vita e non certo alla ricchezza materiale, oggi viva male i suoi giorni. Colpevole di aver dato orecchio solo alle proprie personalissime priorità. I Signori De Salvo sono morti insieme. Perché insieme hanno scelto di vivere tutta la vita. Con Amore. Con Onestà. Non ho altre parole. Vi lascio invece, il video registrato dai De Salvo prima del suicidio:

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