• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Monti nella palude

Monti nella palude

Sostiene Padellaro, nell’editoriale del 30 settembre su “Il Fatto Quotidiano”: “Qualcuno può pensare davvero che l’Europa, i mercati e la Casa Bianca possano affidare il grande malato italiano, con tutto il rispetto, ai Bersani e ai Renzi?”

Implicitamente qui si afferma un principio culturalmente molto diffuso, ma concettualmente sbagliato, che per governare ci vogliono i professori, i banchieri, i grandi industriali, gli intellettuali, che godono di un grande prestigio internazionale.

Per ora abbiamo visto che i provvedimenti di Monti hanno colpito soprattutto i pensionati, tagliato servizi, aumentato la recessione e hanno consegnato l’Italia ad un commissariamento in cui le vere decisioni le prendono BCE, Merkel, USA, agenzie di rating.

Tutto ciò è la conseguenza diretta della nostra adesione acritica alla globalizzazione che ha premiato solo chi ha grandi multinazionali, grandi strutture di ricerca scientifica, elettronica e farmaceutica, grandi banche, potere nel FMI e nella Banca mondiale, chi ha centinaia di milioni di lavoratori a basso costo, chi possiede materie prime, chi la potenza militare globale.

L’Italia è in declino strutturale e ha futuro incerto, non solo perché ha un debito pubblico di duemila miliardi di euro che è impossibile restituire e che costano di soli interessi 100 miliardi di euro l’anno, ma perché è stata invasa da merci straniere a basso costo che hanno fatto fallire interi settori produttivi, ha visto migliaia di imprese, FIAT compresa, delocalizzare all’estero privando il nostro paese di centinaia di migliaia di posti di lavoro, e vede ogni giorno i migliori cervelli migrare verso paesi più forti, visto che qui si sono tagliati anche i fondi per la ricerca.

Questa fase storica non è stata governata dalla politica, che negli ultimi 20 anni è affogata in scandali, barzellette, escort, corruzione. La natura della crisi non solo non è stata compresa, ma negata dando la colpa ai pessimisti e ai catastrofisti, e ora Monti ci imbroglia sulla “ripresa”, che non ci sarà come per tutte le economie deboli, che saranno tenute in vita, ma commissariate e man mano depredate di tutti i pezzi pregiati che possono essere venduti a prezzi stracciati.

La globalizzazione ha già i suoi vincitori e i suoi vinti, e non bisogna illudersi che le cose possano cambiare, se non in peggio. Vi è infatti una ragionevole prospettiva per economie gigantesche, come quella cinese, indiana, brasiliana, indonesiana, russa e tra un po’ anche quella africana sostenuta dalla Cina, di aumentare la propria capacità produttiva e conquistare ulteriori mercati, anche in settori avanzati.

I professori, i tecnici, i politicanti, i preti, ci vogliono lasciare in questa palude senza alcuna prospettiva. Siamo falliti, economicamente e anche eticamente. Inutile pensare che possiamo risalire dalla voragine in cui ci hanno gettato i “mercati globali”, bisogna pensare solo ad uscire da queste logiche globali per ripensare l’economia a partire dalla soddisfazione dei bisogni primari: autosufficienza energetica (con le rinnovabili) e autosufficienza alimentare, finanziando questa svolta industriale, tutta Made in Italy, con l’azzeramento delle spese militari e l’uscita dalla WTO.

Bisogna cominciare a pensarci e a mettere sul tavolo la dura realtà dei fatti, senza ideologismo, ma liberandoci dal dogma liberista che a tutto pensano i mercati, visto che i mercati hanno già deciso per la vittoria dei più forti.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.141) 3 ottobre 2012 14:40

    Pienamente d’accordo! Per la prima volta, su agoravox, sono completamente d’accordo! Wow!!!

  • Di Cesarezac (---.---.---.218) 3 ottobre 2012 17:14
    Cesarezac

    Paolo De Gregorio,

    concordo perfettamente e molti miei articoli lo testimoniano.
    Il colmo è che abbiamo chiamato anzi, mi correggo lo ha chiamato il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, a risolvere un’emergenza politico/economica un personaggio che viene dal modo delle banche d’affari USA, cioè da quelle istituzioni che fanno speculazione finanziaria, nel significato più deteriore del termine, causa indiscussa della più grave crisi economica della storia.
    Cesarezac

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares