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Mills, Noemi, voli di stato, villa Certosa, Bari. E i problemi dell’Italia?

Il Presidente del Consiglio ha parlato nei giorni scorsi di "Piano Eversivo" mirante a far cadere l’esecutivo legittimamente eletto con il voto popolare.

Agli occhi dei suoi integerrimi sostenitori quel piano è ora in atto: ma il comune cittadino è più interessato alle "zoccole", come sono state apostrofate dal comico genovese, Beppe Grillo, ascoltato dalla Commissione Affari Costituzionali in merito alla proposte di legge popolare "Parlamento Pulito", oppure debbono aver paura dei dati macroeconomici riferiti al crollo del Pil nel 2009, e all’impatto sull’occupazione? 

Il silenzio che ha avvolto i "guai" del premier nei giorni e nelle settimane passate, lascia ora il campo alla difesa dei telegiornali di "Casta" che stanno tentando di fronteggiare una crisi morale ed etica del Capo del Governo, che pone interrogativi circa l’effettiva tenuta di questo esecutivo.

Personalmente non credo che una crisi di governo possa prospettarsi all’orizzonte, dato che per ora non converrebbe a nessuno, in primo luogo al Pd, uscito sconfitto anche dalle ultime elezioni europee ed amministrative: inoltre ritengo che l’opposizione, parlamentare ed extraparlamentare, avrebbe dovuto chiedere al premier di lasciare gia il giorno successivo alla pubblicazione della motivazione alla sentenza Mills, che chiama direttamente in causa le responsabilità di Silvio Berlusconi nel ruolo di corruttore.

Oggi in un articolo di Massimo Franco sul "Corriere della Sera", lo stesso giornalista scrive in merito all’ipotesi di un collasso del governo - <<Una caduta sull’onda di un’offensiva extrapolitica, rischierebbe di lasciare il paese senza una maggioranza... e un ritorno agli ambigui governi "tecnici".... Va detto che si tratta di un’eventualità remota, intanto il sistema politico non è delegittimato come allora>>. 

Francamente non riesco a capire con quale coraggio Franco riesca a scrivere che "il sistema politico attuale non sia delegittimato": un Parlamento nel quale sono presenti condannati con sentenza passata in giudicato, ex piduisti, onorevoli che occupano importanti poltrone di potere accusati di essere al soldo della criminalità organizzata (vedasi i casi di Nicola Cosentino e Luigi Cesaro), persone in "odore di mafia" che siedono in Commissione sui fenomeni mafiosi.

Alle passate elezioni politiche, agli elettori è stato altresì impedito di scegliere i propri candidati in quanto non era possibile esprimere la preferenza, col risultato che l’attuale assetto istituzionale risulta "nominato" dai partiti.

Addirittura oggi anche "L’Avvenire", il quotidiano dei vescovi italiani, chiede al premier di dare delle spiegazioni - <<Arrivare il più presto possibile a un chiarimento sufficiente a sgomberare il terreno dagli interrogativi più pressanti, che non vengono solo dagli avversari politici ma anche da una parte dell’opinione pubblica non pregiudizialmente avversa al premier. E se anche non fosse possibile eliminare ogni ombra - a causa delle inchieste della magistratura - si pongano almeno i presupposti per evitare ulteriori stillicidi di chiacchiere e di tempeste mediatiche>>. 


La sensazione è che questa volta il Cavaliere debba riuscire a cavarsela da solo: significativo al riguardo il silenzio del Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, e di tutta quella parte ex An confluita nel Popolo della Libertà.

A difesa di Berlusconi solo il vecchio alleato di sempre, la Lega, per ragioni evidenti di convenienza politica e di potere: l’asse del Nord è più preoccupata per i quesiti referendari di domenica 21 e lunedì 22 giugno, è preoccupata della vittoria del sì che la metterebbe in un angolo.

L’attribuzione del premio di maggioranza alla lista più votata alla Camera e al Senato, ridimensionerebbe il suo ruolo all’interno dell’attuale esecutivo.

Ma la domanda è: quanto interessano queste vicende al cittadino comune?

Purtoppo, a mio avviso, meno di quanto dovrebbe.

Queste vicende oscurano l’incapacità di tutta la compagine parlamentare e di governo di far fronte alla crisi economica, al crollo della produzione industriale, alla grave crisi occupazionale.....

Una politica, che non riesce a trovare delle soluzioni convincenti ai disagi e alle difficoltà dei cittadini, non merita la fiducia e tantomeno il rispetto: ed una prima avvisaglia della mancanza di fiducia si è gia avuta con l’altissima percentuale di coloro che alle ultime consultazioni elettorali hanno deciso di astenersi.

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