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Miliscola, Coppia Gay presa a sassate da un gruppo di adolescenti: camminavano mano nella mano

La segnalazione, pubblicizzata sul web negli ultimi giorni, è stata diffusa dal portale “Giacinto”, da tempo attivo nel campo del sociale, attraverso una lettera redatta dalla presidentessa dell’associazione Anna De Simone.

“Difendiamo le minoranze e le diversità; nella città di Bacoli ci sono molte associazioni con questo slogan, ma a conti fatti, anche Bacoli cade nella discriminazione. Dopo quanto accaduto, il ragazzo che mi racconta questa storia, mi ha chiesto di mantenere l’anonimato per questo ci limiteremo ad indicarlo con “G” onde evitare di tradire la sua richiesta.

G. è un ragazzo tranquillo, introverso e pacato. Vive la sua vita nell’anonimato ma non nella bugia e soprattutto, senza nascondersi. Giovedì, nel primo pomeriggio passeggiava con il suo fidanzato, in un primo momento nella pista ciclabile e poi si sono spostati in spiaggia.

G. ci racconta – continua la nota - che un gruppo di ragazzi, anzi “un branco” come lo definisce lui, ha iniziato a seguirli. G. ha 21 anni e il suo ragazzo 19. L’età media del branco oscillava tra i 17 e 20 anni, dunque quasi coetanei.
Quando G. ha iniziato a camminare mano nella mano con il suo fidanzato, erano giunti nella spiaggia libera, nei pressi dell’Hotel Sorriso, “il branco” ha preso a lanciare lattine di bibite, sassi e palle di sabbia, interrompendo così la semplice passeggiata dei due ragazzi.

Durante il percorso sulla pista ciclabile, i ragazzi camminavano a braccetto. “Il branco” ha aspettato il momento opportuno per importunare la giovane coppia: il branco ha iniziato a lanciare oggetti solo quando sono giunti in un luogo abbastanza isolato.

Un gesto premeditato e accorto che ha costretto G. e il fidanzato a togliere le tende.

Ovviamente non sono mancati gli insulti e non è scattata la rissa solo per la calma della coppia omosessuale, che ha provato a far ragionare i ragazzi, chiedendo “ma che problema c’è?".

Purtroppo, alla ragionevolezza della giovane coppia sono seguiti solo insulti.
Anche se questa non andrebbe sottovalutata, tralasciamo la pericolosità del gesto: i sassi avrebbero potuto ledere l’integrità fisica della coppia gay. Bacoli è un paese cattolico – conclude il presidente dell’associazione Giacinto - ancora una volta sembra esserci il binomio “Chiesa-Omofobia” ma probabilmente basterebbe parlare un po’ di più, nelle scuole, in famiglia, con amici.
L’omosessualità non è un tabù e non deve essere vissuta come tale.
E’ impensabile che G. non abbia voluto rendere pubblica la propria identità, è impensabile che non si è recato dalle autorità del posto per denunciare l’accaduto.

Concludo questa lettera aperta con la speranza che chi legga, a prescindere dal colore politico e dalla ideologia o religione, possa confrontarsi con i figli, con amici o con alunni, appoggiando dibattiti affinché episodi del genere siano solo un brutto ricordo”.

Redazione Freebacoli

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