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Messico, Yecenia scarcerata. Dopo quattro anni l’incubo è finito

L'8 giugno è terminato, si spera una volta e per sempre, l’incubo di Yecenia Armenta Graciano, rilasciata da un carcere dello stato messicano di Sinaloa dopo quattro lunghi anni di ingiustizie.

Come ricorderanno le lettrici e i lettori di questo sito, Yecenia, madre di due figli, era stata arbitrariamente arrestata dalla polizia investigativa dello stato di Sinaloa il 10 luglio 2012.

La donna era stata picchiata, quasi asfissiata e violentata nel corso di 15 ore di torture fino a quando non aveva “confessato” il coinvolgimento nell’omicidio del marito. I torturatori di Yecenia fanno parte dalla stessa istituzione, la procura generale di Sinaloa, che ha insistito per quattro anni affinché venisse condannata.

Nessuna meraviglia, dunque, che siano ancora a piede libero nonostante organismi nazionali e internazionali per i diritti umani abbiano presentato ampie prove a conferma delle torture praticate nei confronti della donna.

E nessuna certezza che nuovi casi del genere non si verifichino, in un paese in cui la tortura è una piaga endemica e l’impunità regna incontrastata.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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