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Mercato pubblicitario negativo a febbraio 2014, male anche su Internet

Il mercato pubblicitario in Italia continua a far registrare un trend negativo anche se nei nei precedenti stava riprendendo quota. A febbraio 2014 si registra -5,8% su base annua e -4,3 nei primi due mesi del 2014. Segno negativo anche per quanto riguarda la pubblicità su Internet che è in continua mutazione: -6,3% rispetto a febbraio 2013 e -8,1% al mese di febbraio 2014.

 

Nielsen ha diffuso i dati riguardo al mercato pubblicitario di Febbraio 2014 e il dato che emerge è che il settore fa registrare –5,8%, rispetto allo stesso mese del 2013, e una riduzione del -4,3% per il primo bimestre, pari a circa 42,7 milioni di euro in meno sul periodo gennaio-febbraio dello scorso anno. Come spiega Alberto Dal Sasso, Advertising Information Services Business Director di Nielsen:

L’inaspettata debolezza del mercato di febbraio interrompe il trend di avvicinamento a “quota zero” che si era registrato per sei mesi consecutivi a partire dallo scorso agosto, quando da un gap di -10,9% si era arrivati al -2,8% di gennaio 2014. Non è un buon segnale, se pensiamo che si confronta con quel febbraio 2013 che aveva fatto registrare la seconda peggior performance dello scorso anno”.

Internet in calo

Tra i mezzi quello che vogliamo segnalarvi prima di tutto è Internet che fa registrare, con un po’ di sorpresa, dei dati negativi. Relativamente al periodo preso in considerazione, Internet chiude il bimestre gennaio-febbraio a -6,3% rispetto allo stesso periodo del 2013, seppur con una crescita importante per gli Alimentari (+77%) e una buona tenuta dell’Automotive (+8,7%). Il solo mese di febbraio si chiude con -8,1%. Un dato che, sia pur negativo, riflette in realtà un momento di transizione e di mutamento, soprattutto con nuove opportunità che stanno prendendo piede in questo ultimo periodo e che potranno dare qualche esito nei prossimi mesi. Afferma Dal Sasso:

L’offerta pubblicitaria sul web sta attraversando una fase di grande cambiamento, con un riposizionamento delle piattaforme e del ruolo dei diversi players. Credo che lo stallo registrato nella parte di mercato analizzata sia dovuto proprio al cambio di pelle che sta avvenendo a causa della tecnologia che traina e provoca il cambiamento di alcune logiche consolidate.

Gli altri mezzi

Per quanto riguarda gli altri mezzi, la TV chiude il singolo mese a -1%, mantenendo la crescita per il periodo cumulato gennaio-febbraio, seppur molto vicina al pareggio (+0,2%). Il mezzo stampa conferma la perdurante difficoltà nel raccogliere investimenti pubblicitari, chiudendo i primi due mesi a -16,3% per quel che riguarda i quotidiani e a -14,7% per i periodici. Anche il dato del singolo mese, -17,4% per entrambe le categorie, è peggiore rispetto a quanto registrato a gennaio. Buoni segnali invece dalla radio che va in controtendenza rispetto al mercato, grazie a un incremento del +9% per febbraio e del +7,5% per il bimestre. Si confermano le buone performance di gennaio e una crescita diffusa e generalizzata che non ha però riguardato i 10 top spender che sono decrementati del 7%. Ancora in negativo cinema, direct mail e outdoor.

I settori merceologici

Per quanto riguarda i settori merceologici, nel periodo gennaio-febbraio si registra complessivamente una situazione negativa. A eccezione di un brand in netta controtendenza, emerge una vistosa frenata in termini di spesa da parte degli spender della telefonia. Si tratta di una perdita superiore ai 22 milioni di euro, su un totale mercato per il singolo mese di febbraio che ne ha persi circa 25Crescono l’automotive e il pharma, rispettivamente di 6 e 4 milioni di euro, mentre gli alimentari registrano un sostanziale pareggio. In generale si ferma il settore del largo consumo frenato dai decrementi di beverage, cura persona e gestione casa.

 

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