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Medicina olistica e ayurvedica, la salute parte dalle emozioni

La medicina olistica cura il paziente a 360 gradi, ma è oggetto di tanti "ciarlatani ed impostori" che si improvvisano dottori senza avere la laurea o la giusta formazione per praticarla. A denunciarlo è la Dottoressa Nicoletta Brusciani: "L'olistica è una medicina seria ed efficace, se fatta dalle mani di esperti. Quanti si improvvisano denigrano la categoria e danneggiano la salute delle persone!"

NAPOLI - La salute, tasto dolente di milioni di italiani, spesso vittime della “malasanità”, è una delle maggiori preoccupazioni dell'essere umano. Tantissimi, spesso per eccessi di ipocondria, cadono facilmente nelle mani di ciarlatani o di impostori, che lucrano sul benessere e sul buon nome della medicina olistica ed omeopatica, tra queste l'ayurvedica.

Quest'ultima si basa sulla concezione olistica (dal greco “olos”= intero, tutto, integrale) del paziente, ovvero prendendo in considerazione ogni aspetto fisico, mentale e spirituale del soggetto interessato, così come ha spiegato la Dottoressa Nicoletta Brusciani (per saperne di più basta collegarsi a http://www.lasaluteeilbenessere.com), esperta in olistica e medicina ayurvedica, milanese di nascita e napoletana d'adozione

Questo è uno degli aspetti che la Brusciani ha denunciato come “denigratori” per la sua categoria e “dannosi” per la salute del paziente. La dottoressa ha risposto ad alcune domande che possono dare una visione chiara e più precisa del rapporto tra medicina tradizionale ed olistica:

Cosa rende così unica ed efficace la medicina alternativa?

“La medicina olistica si occupa del paziente nella sua totalità, considerando non solo il sintomo, ma risalendo alla causa, intervenendo attraverso l'alimentazione, esercizi yoga, il pranayama, ovvero esercizi di respirazione. Il nostro corpo è collegato all'anima e dunque alle emozioni. Il medico olistico interviene non solo sul mal di fegato, ma va a sanare un blocco psico-emozionale che comporta un disturbo della bile, il tutto con sostanze naturali, senza macchinari, e nessun danno all'organismo”.

Ha lavorato sia al nord che al sud italia, dove ha trovato maggiore diffidenza nei confronti della medicina alternativa?

“Le persone del Sud Italia sono molto scettiche nell'approcciare alla medicina naturale, abituati a quella tradizionale, laddove a Milano, la realtà è più aperta a fare cultura con discipline di altri Paesi. Questo perchè la medicina olistica non è ancora arrivata del tutto, o meglio, è giunta attraverso una scarsa e cattiva conoscenza di tanti impostori e truffatori, che credono di essere medici per aver fatto un corso di due mesi su un singolo massaggio ayurvedico o reiki, o shatsu, laddove invece è necessario studio, amore e anni di pratica seria”.

Quali sono i motivi per i quali si rivolgono alla medicina olistica?

“I pazienti sono per lo più affetti da patologie fisiche, che richiedono una cura fatta di massaggi ed esercizi respiratori, ma anche e soprattutto di una corretta alimentazione. La salute porta all'estetica e l'ayurvedica soddisfa anche questo campo, mirando alla distensione del viso e del corpo con massaggi diretti ai chakra”.

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Dottoressa Nicoletta Brusciani
 

Cosa le ha lasciato l'esperienza in India?

“Sono partita per l'India nel 1982, ero incinta, ma avevo l'incoscenza della gioventù e ho vissuto l'impatto in modo positivo e formativo, anche se in quella terra c'è molta povertà, le persone sono sempre serene e mai depresse. Per sei mesi l'anno, per ben sei anni, mi sono formata nella medicina, prendendo una laurea in ayurvedica e lavorando negli ospedali indiani. E' stata un'esperienza indimenticabile e mi ha donato la capacità di operare serenamente sempre, in qualsiasi situazione”.

Come si incontrano medicina naturale e medicina tradizionale?

“Quello che i medici tradizionali sembrano ignorare, nonostante prestino un giuramento sul suo nome, è che lo stesso Ippocrate conosceva e praticava l'olistica, quando parlava di umori del corpo e del loro mescolarsi, il loro eccedere o diminuire e l'influenza che determinano sulla salute del paziente. Molti si professano dottori, eppure mancano di quel contatto umano, necessario ad un medico, per interagire con la totalità del paziente. Ultimamente la medicina occidentale si sta avvicinando a quella orientale ma sempre in modo superficiale”.

Per arrivare a questo livello ha intrapreso un percorso formativo e spirituale. Cosa consiglierebbe a chi desidera seguire le sue orme?

“Oltre agli studi di medicina è necessario intraprendere un percorso spirituale, spogliarsi della propria veste interiore e fare quel passaggio ,che nella cultura celtica si chiama “nigredo, bianchedo e rubedo”, ovvero rinascita di sè, perchè se non stai bene con te stesso, non puoi far star bene gli altri”. 

 

 

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