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Maxi operazione nelle Marche: diciannove indagati per gioco d’azzardo

Si è conclusa con l’accusa di truffa e gioco d’azzardo per diciannove persone l’operazione della Guardia di Finanza che sabato 18 settembre ha portato alla perquisizione di alcuni bar, centri di affitto di videogiochi ed abitazioni private nelle città di San Benedetto, Porto San Giorgio, Civitanova, Porto Sant’Elpidio, Monteprandone, Ascoli e Folignano.

L’operazione della Guardia di Finanza, condotta sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore di Teramo Roberta d’Avolio, ha posto sotto sequestro un gran numero di totem e diverse postazioni multimediali che permettevano l’accesso ai giochi di casinò e poker online in maniera non conforme alla legge.

Attraverso i terminali ora in possesso della GdF, infatti, gli utenti si collegavano per giocare all’interno del network Playnetisland, un sistema sprovvisto di regolare licenza AAMS e con server installati in Estonia e non in Italia come imposto dalla normativa sul gioco online.

Nonostante l’indagine sia ancora nella sua fase preliminare ed i diciannove nomi iscritti nel registro degli indagati siano stati messi sotto inchiesta nel rispetto del regolamento, secondo la Guardia di Finanza, il sistema costruito dai gestori dei differenti totem sarebbe colpevole di aver arrecato un ingente danno finanziario allo Stato italiano in quanto l’accesso alla piattaforma di gioco estone avrebbe privato i Monopoli degli introiti dovuti secondo le tasse imposte sul gioco.

Secondo uno schema in vigore dal 2008 ed ormai esportato anche in Francia, i Monopoli Statali hanno imposto una regolamentazione molto severa sul gioco del poker online istituendo un sistema di licenze che i siti poker sono obbligati ad acquistare nel caso vogliano ottenere la possibilità di offrire tornei di poker ai propri iscritti.

Sempre in riferimento alla normativa, l’ottenimento della licenza è vincolato al rispetto di un particolare regime fiscale – che include una percentuale su ogni giocata – ed alti standard di sicurezza che impongono alle sale da poker di collegare i propri sistemi a dei server centrali situati a Roma nella sede centrale di AAMS in modo da consentire all’ authority sui giochi il pieno controllo dello svolgimento delle giocate.

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