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Matrimonio procreativo. Oppure no.

Secondo alcune statistiche - non si sa quanto affidabili, ma di sicuro interessanti (ne parlava qualche anno fa un documento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità) - nel mondo si consumerebbero mille rapporti sessuali ogni secondo. Moltiplicate per sessanta e avrete 60mila rapporti al minuto, 3milioni e 600mila ogni ora. Che fanno oltre 86 milioni di rapporti al giorno, equivalenti - quanto mi piacciono le statistiche! - a quasi 32 miliardi di congressi carnali l’anno.

Ed è presumibile che buona parte delle coppie (mono, bi, tri o multisex) impegnate in questo vorticoso giro di amorosi sensi siano regolarmente sposate con uno dei tanti buffi riti che chiamiamo “matrimonio”. Che dovrebbero essere dei semplici contratti fra persone maggiorenni e consenzienti, non necessariamente dei "sacramenti".

Ora è chiaro che, con i numeri citati, parlare di “finalità procreative” come scopo primario del matrimonio - parola di Papa - è semplicemente una delirante perdita di senso della realtà da parte di alcuni curiosi individui che, da parte loro, figli non ne fanno, sposare non si sposano, conoscere intimamente una donna (o un uomo) men che meno (almeno a parole) e a mettere su famiglia non ci pensano proprio (se non altro ufficialmente).

Quindi di cosa sta parlando quel Capo di Stato straniero vestito di bianco che pretende di sapere che cosa ha stabilito un ente incorporeo trascendente e universale (di cui non è mai stata provata l’esistenza) sulle finalità recondite obbligatorie per organi sessuali reciprocamente compenetrantisi nell’amplesso?

E di cosa stanno parlando esattamente le “sentinelle in piedi” che manifestano con il loro sdegnoso silenzio “contro” il matrimonio omosessuale? Ebbene loro affermano di scendere in piazza "ogni volta che il pensiero unico, attraverso la cultura e la politica, tenterà di imporsi". Contro ogni evidenza storica che parla molto chiaramente di un solo "pensiero unico", almeno bimillenario, che si è sempre imposto sulle minoranze, anche a suon di roghi. Cioè il loro.

Al di là di questo nulla si sa, anche perché non parlano. Quelli che interpretano il loro silenzio dicono che manifestano a favore della famiglia tradizionale. Vale a dire che, se la legge approvasse una qualche forma di matrimonio fra omosessuali, la famiglia etero secondo loro si sgretolerebbe per l’impatto. In poche parole le sentinelle sono intimamente convinte che tutti siano tendenzialmente omosessuali, dal momento che i rapporti etero sarebbero così fragili da evaporare come neve al sole per il solo fatto che la legge (cioè un foglio di carta sottoscritto da qualche funzionario pubblico di alto rango) approvi “altre unioni”.

Non so dire se siano più ipocriti gli sciamani che blaterano tanto (per non dire niente, in fin dei conti) o quelli che, silenti, protestano leggendo. È una scelta troppo difficile per me.

Nel dubbio me ne sto in piedi anch’io, per un po’, in silenzio, a protestare contro la stupidità umana. In attesa che si faccia viva quella signora con cui non vedo l’ora di provare quel vorticoso giro di amorosi sensi che mi fanno sentire così profondamente unito a tutto il resto dell’umanità. Per non dire un tutt’uno con l’intero universo (beh, questo solo quando va proprio bene). Senza voler necessariamente procreare e senza che per ciò mi senta in diritto di vietare qualcosa a qualcun altro.

Cosa che invece sono soliti fare gli sciamani o i sentinelli, così manifestamente incerti sulla loro stessa identità sessuale da voler imporre a chiunque di non metterli troppo in crisi.

Foto gatti: Paludanus/Flickr

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