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Matrimoni gay anche in Italia

 Un diritto da tutelare, il concetto di una vita familiare, comune per ogni coppia indipendentemente dall' orientamento sessuale, tanti lavori, discussioni, battaglie ed ultima, dopo anche pronunciamenti della Suprema Corte, la legge Cirinnà ha regolamentato un qualcosa che ha richiesto tanti anni.

Tale, considerata quell' nput per una svolta fatta, ci pone in perfetta sintonia ed in linea con quelle norme Europee che vanno in tale senso. Anche se spesso qualche difficoltà impone ancora adeguate trafile burocratiche.
 
Quelle nostre concezioni radicate, e mai adeguate ai tempi ed a quella morale, non potevano giustificare il non riconoscimento di diritti umani tra sessi uguali, siffatta situazione ci poneva come una delle poche Nazioni di quell'Eurozona fuori da quelle regole che dovrebbero essere ed ora sono comuni. Comuni a riconoscimento di un qualcosa a cui ci siamo uniformati sia in quella forma mentis sradicata a concezioni inquisitorie sia con quelle regole di legge di cui all'oggetto.
 
Quei diritti doverosi ed indispensabili, per chi non era considerato in quella fascia di normalità che è solo concettuale, vanno in tale senso. Quei diritti ora sono stai riconosciuti.
A seguito molte coppie di fatto tra uguale sesso sono nate legalmente, molti matrimoni sono stati celebrati, lo scandalo che vedevamo come inquisitorio non è piu tale. Siamo entrati in quell'ottica di normalità per tale persone, ottica che non molti anni fa non era concepita come tale.
 
Si è permesso alle persone in oggetto di gestire in piena autonomia quella propria libertà anche negli affetti e nel sesso, ovvero di dare spazio ad un modo di pensare di agire di comportarsi e di amare in quella società che prima non dava quel dovuto spazio.
Nell' Europa intera, ivi compresa l'Italia, alcuni anni fa, numerose coppie di fatto non di sesso diverso hanno sancito con il matrimonio qull'unione d'amore in altre Nazioni, tali non avevano quelle tutele che parimenti possedevano quelle coppie di sesso diverso.
 
Ma un diritto è un diritto e non può avere sesso, religione, non può prescindere.
Il grado di civiltà di una Nazione si misura anche dalle leggi e dall' adeguamento a quelle norme comuni Europee, eravamo e lo siamo uno dei pochi paesi che in tale senso non si era mai espresso. Lo abbiamo fatto tardi, ma è stato fatto.
 
Certo in ogni caso esistono ancora difficoltà da colmare da apposite norme, ma oggi si pone fortemente quell'accento su un argomento che prima, per molti tabù, era a vacatio legis.
La discriminazione spesso esistente verso quelle coppie e l'omofobia comportava che tali persone non potevano essere tutelate sia nel senso affettivo nella società sia in quello materiale ed economico, se ce ne fosse stato bisogno.
 
Le mortificazioni per una vita condotta spesso in modo non facile chiudevano quella mancanza di diritti. Le mortificazioni per una società che non accettava. Il riconoscimento di un diritto non poteva ne doveva essere subordinato ad un unione generalizzata che era necessariamente eterosessuale, un diritto prescinde dal sesso, dalla religione e dalla razza.
Ognuno conduce la propria vita in base al proprio credo religioso a quello politico ed anche i sentimenti non possono andare in quell' unica direzione. 
 .
Del resto i grandi saggi e filosofi d'un tempo, ormai lontanissimo, hanno predetto un qualcosa che dopo circa due migliaia di anni si è verificato, sembra assurdo ma è cosi:
             Quis legemedes amantibus?Maior lex amor est sibi.
                 Chi mai puo' dar leggi agli amanti?
 

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