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Marsiglia. Il Tifone Europei di Calcio 2016: un mare di euro e di idioti

Il calcio, sport tra i più pagati del mondo, muove milioni di euro e di idioti. Ero a Marsiglia sabato 11 giugno 2016: 34 feriti di cui 5 in maniera grave alla fine di una penosa giornata di scontri tra tifosi Inghilterra-Russia, che hanno pareggiato con 1 a 1, il disastro fuori e dentro il campo, con l'aiuto anche di qualche altro gruppo di francesi a cui prudevano le mani.

La vita non conta niente per quei circa centomila energumeni venuti dai loro paesi, come nel 1989 quando Marsiglia fu disastrata dal tifone calcio.Eppure ricordo Jean-Claude Izzo che scriveva "Nella vita non dobbiamo accettare niente che sia contro la nostra felicità... e Di fronte al mare la felicità è un'idea semplice". Di semplice questi frustrati, trovano solo distruggere quanto pestano le loro scarpe di gomma "sportive"...


Mi sono trovata a tornare con mia figlia nella sua casa, dopo una giornata al mare alla Corbière all'Estaque, evitando accuratamente di passare per il Vecchio Porto, direzione Prado. Sembrava tutto normale ma ecco che gli autobus e i tram, dopo le 17.30 si fermano: sciopero? Disordini?

Proseguiamo a piedi e l'aria è ancora molto calda. Avevamo un appuntamento con un altro amico da Toinou, per acquistare frutti di mare per cena: è molto vicino a Noailles, dove siamo riuscite ad arrivare intorno alle 18.

In giro un mare di uomini di tutte le età a torso nudo o con magliette delle squadre: tensione altissima, cori, squadriglie di rintontiti dalla birra dal caldo e scemi già di loro; è sabato pomeriggio e la Canebière è piena di famiglie a passeggio, persone di ogni tipo.

Un tifoso russo, sotto i nostri occhi, tirata su un clochard una bottiglia di vetro: comincia a volare di tutto, corrono urlando gli uni contro gli altri come invasati, troviamo protezione dentro al ristorante, dopo che il personale grida che non può lavorare fuori in quella condizione.

Ci sembra di rivivere la follia di Genova 2001, dove andai con mia figlia allora di 16 anni: certo per altri motivi, non per il tifo. Arriva il nostro amico, e i plotoni della polizia, riusciamo a scappare verso la Réformés, dove tutto appare più tranquillo, a parte la demenza volgare di queste masse a cui non importa nulla.

La metro per fortuna, chiusi alcuni ingressi, è aperta; i vagoni sono pieni di questi sciagurati che si avviano allo stadio, noi siamo nel primo che balla per i salti fatti da quelli dietro, accompagnati da urla.

Siamo a casa, raggiunte poi anche da mio figlio e dalla compagna in vespa, che uscito dal Mucem, aveva visto la guerriglia urbana e le teste sfasciate del Vieux Port ma su due ruote veloci e sperando di non bucare per il tappeto di vetri e lo sfascio.

Questa sarebbe la Festa Sportiva? I miei figli risiedono a Marsiglia dove da anni lavorano, dove hanno trovato quello che l'Italia nega: lavoro e una vita dignitosa.
Qui a Marsiglia convivono genti di tutto il mondo, si vive anche con poco e ci si diverte anche con meno, perché ci sono più di 50 km di spiagge e calanchi da godere, boschi e sentieri, paesi e città, arti di ogni tipo nella Provenza dove il sole accompagna la maggior parte dell' anno, dove il vento soffia ancora, in tutti i sensi e mi auguro spazzi presto e per sempre queste misere vicende disumane.

Doriana Goracci

https://www.youtube.com/watch?v=YyT77WK95Oc

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