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Marittimi delusi dal Comitato Nazionale Welfare per la Gente di Mare

Nel maggio 2006 fu istituito anche in Italia il comitato nazionale Welfare per la Gente di mare, il cui scopo dovrebbe, da quanto, dai componenti dello stesso, dichiarato, porre istituzioni e volontariato sullo stesso piano mettendo al centro la gente di mare e riconoscendo l’associazionismo come parte integrale delle strutture portuali stesse per l’accoglienza ed assistenza dei marittimi in transito. Il punto di partenza e d’arrivo è dunque il "benessere dell’uomo viator" rispetto al quale leggi, strutture e dinamiche economiche vanno orientate a fornirgli servizi e non viceversa.

Questo presupposto spinse, nel 2008, i marittimi del SDM, unico sindacato in Italia ad essere stato istituito e gestito dalla Gente di mare, a chiedere, tramite una petizione che raggiunse ben 1400 firme, al presidente del Comitato Nazionale Welfare per la Gente di Mare, Ammiraglio Raimondo Pollastrini, un aiuto per poter ottenere dagli armatori, i quali fanno anch’essi parte di questo comitato welfare, un maggior interessamento nel permettere ai marittimi di ricevere maggiori informazioni giornalistiche sulle navi e facilitazioni per poter maggiormente comunicare con le famiglie.

A questa richiesta l’Ammiraglio Pollastrini non diede alcun riscontro.

Da quel momento i marittimi continuamente si chiedono: quale benessere si vuole ottenere per l’"uomo viator" e in che modo, lo stesso, lo si vorrebbe mettere al centro delle azioni di questo welfare se nemmeno ci si degna di risponderlo?

Commenti all'articolo

  • Di Vacci a capire qualcosa!! (---.---.---.185) 10 giugno 2009 13:12

    Ma come si può abbinare il voler aiutare una categoria di lavoratori con il non risponderla?
    Allora a questo punto si è costretti a pensare che questo aiuto lo si da solo per crearsi poteri..Non trovo altra spiegazione.
    Se voglio aiutare qualcuno, volendoelo mettere al centro delle mie azioni è illogico non risponderlo.
    Qualcuno di voi ci capisce qualcosa in questo atteggiamento?
     

    • Di Si comincia a capire (---.---.---.165) 11 giugno 2009 08:56

      Ma nel welfare marittimo non è entrata anche la Chiesa?
      Quindi si deduce da quanto sopra che questo welfare dovrebbe essere come un punto di aggregazione di poteri: stato,chiesa,poteri locali,armatori,autorita’ portuali,ed altre associazioni che girano nel mondo marittimo.Ho letto che come rappresentante dei lavoratori non ci sono i marittimi ma C’E’ L’ITF (Sindacato internazionale dei trasporti) rappresentato dalla FIT CISL..Direi un bel brodo...La lettura e’ stata interessante e cioè vediamo un ammiraglio con croce di Malta,lo stesso che non ha risposto a marittimi..La croce di Malta viene data su indicazioni della Chiesa, la Chiesa è stata quella che ha spinto ad istituire il Welfare e ci ha lavorato per quasi o oltre tre anni...Be lettura veramente interessante..Leggete anche cosa si dice al link riportato nell’articolo..

  • Di emanuela (---.---.---.105) 10 novembre 2011 18:22

    salve,vorrei sapere se questo comitato si occupa di raccogliere fondi x gli incidenti in mare o se esiste qualche altra associazione o anche se ci sono compagnie che recuperino relitti in mare.grazie

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