• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Mario Tozzi a Messina per il centenario del terremoto

Mario Tozzi a Messina per il centenario del terremoto

Domenica 28 dicembre, convegno del geologo Mario Tozzi in occasione del centenario del Terremoto del 1908.

"Se per caso volete recarvi in automobile da Maastricht a Mazara del Vallo —su tutta la lunghezza d’Europa— troverete mancanti solo 50 km, quelli fra Messina e Palermo, ammesso che si voglia chiamare autostrada il tratto siciliano restante e che si voglia considerare decente la Salerno - Reggio Calabria, priva di terza corsia, perennemente interrotta per lavori e priva di corsia d’emergenza. Un ponte supermoderno che unisca queste due mulattiere non sembra proprio l’ideale per muoversi in sicurezza e per utilizzare al meglio il denaro, specie in un Paese in cui ci sono già decine di opere incompiute rimaste a metà.

Come geologo, di dubbi sul costruendo ponte sullo stretto di Messina ne coltivo più di uno: dallo stato di dissesto idrogeologico in cui verseranno le aree che dovrebbero fare da spalla al ponte ai problemi di natura sismica, e voglio dire ad alta voce che il ponte è brutto e inutile e forse pericoloso, che è profondamente diseducativo per tutto quello che riguarda i rapporti uomo-natura, che è eticamente riprovevole e politicamente fariseo, che difende interessi di corporazione e che offre dubbi benefici rispetto agli elevatissimi costi. E che tutto questo non dipende dalla parte politica che lo ha proposto —lo hanno fatto tutti, da Craxi a Rutelli a Nesi a Berlusconi—, ma solo da intelligenza e buon senso".Così scrive Mario Tozzi a proposito del Ponte sullo Stretto di Messina. E proprio l’area dello Stretto sarà oggetto del convegno che lo stesso geologo terrà a Messina il 28 dicembre. "Il centenario del terremoto di Messina e Reggio Calabria un’occasione per riflettere Dello Stretto, del territorio e di altre storie monologo per le generazioni che verranno", questo il tema dell’iniziativa organizzata dal WWF Italia, in memoria del centenario del Terremoto che nel 1908 distrusse le città di Messina e Reggio Calabria.

Domenica 28 dicembre 2008

Ore 11,30
MESSINA


Aula magna della Facoltà di Scienze, Matematiche Fisiche e Naturali
Università degli studi di Messina (località Papardo)

Ore 16,30
REGGIO CALABRIA
Auditorium Lucianum (via Monsignor De Lorenzo 30/A)


Commenti all'articolo

  • Di Laura Rossetti - Sicilia (---.---.---.69) 24 dicembre 2008 11:14

     Con molta facilità Mario Tozzi è da una vita che non si reca in auto fino in Sicilia. I 50 chilometri di autostrada mancante sulla Messina - Palermo sono stati terminati da un pezzo e, per quanto riguarda la mancanza di terza corsia sulla Salerno - Reggio di Calabria, i lavori stanno andando avanti: su 460 chilometri, 200 hanno già la terza corsia, altri 200 sono in avanzata fase di realizzazione o di completamento, gli ultimi 60 chilometri sono da appaltare nei prossimi mesi. Caro Tozzi, l’unica interruzione del percorso in auto da Maastricht a Mazara del Vallo è rappresentata dalla mancanza del collegamento stabile sullo Stretto di Messina.
    Facendo il Ponte non si difendono gli interessi di gruppi di costruttori, ma quelli di noi cittadini, che siamo stanchi di perdere ore ed ore a fare file e controfile per imbarcarci con l’auto e col treno su quei traghetti puzzolenti e che sputano veleno nell’aria e nel mare (160mila corse all’anno).
    Un vero ambientalista dovrebbe essere a favore del Ponte sullo Stretto. Si vede che lei non lo è.

    • Di Luca (---.---.---.107) 26 dicembre 2008 10:01

      Ci vuole un certo coraggio per dire che la Salerno-Reggio Calabria è stata completata....

    • Di Giovanni (---.---.---.107) 26 dicembre 2008 10:41

      Cara Laura, ma hai mai attraversato la Messina-Palermo...?Mi sa che la disinformata sei tu...per quanto riguarda la Salerno-Reggio Calabria, è l’opera italiana che rappresenta al meglio i tempi di realizzazione delle infrastrutture nel nostro paese. Se stiamo impiegando mezzo secolo per fare un pezzo di autostrada, quanto tempo impiegheremo per fare un’opera complessa(e amio parere inutile) come il Ponte ??

  • Di giuseppe (---.---.---.70) 25 dicembre 2008 10:52

    Mi meraviglio, che un esperto come il prof. Mario Tozzi possa dare affermazioni di questo genere, l’autostrada Messina - Palermo è insieme alla Messina Catania, una delle poche autostrade siciliane oramai completamente percorribile.

    Invece la Salerno - Reggio Calabria, seppur inadeguta negli ultimi anni, con la Legge Obiettivo del Governo Berlusconi, e l’impegno del Ministro Di Pietro successivamente sta subendo una trasformazione culturale, finalmente se la si percorre si notano cantieri al lavoro, e non più lasciati al loro destino. Incrociamo le dita ma pare che qualcosa si muove, alcuni tratti (pochi ad essere onesti), sono stati ammodernati e percorribili .

    Per quanto riguarda il ponte sullo stretto, ritego l’opera non importante ma fondamentale.

    Perchè nel 2000 avanzato non è più ammissibile che un treno arrivi a Messina, dove deve essere spezzato caricato su una nave, e poi riassemblato (operazione di oltre 3 ore se va bene), quando la distanza tra le due terre non supera i 4 km. Soprattutto quanto ormai in tutto il mondo opere simili sono state regolarmente realizzate anche in zone simili, e sono perfettamente funzionanti, senza che la struttura abbia creato problemi alla natura.

    Ad ogni modo, non sono d’accordo con l’opinione del Prof. TOZZI, e vi invito a riflettere sul problema anche con altri esperti dello stesso calibro che non la pensano come il Prof. TOZZI, anche per non orientare l’opinione pubblica su un solo senso, quello dei NO a tutti costi.. 

  • Di Clara Messina (Palermo) (---.---.---.223) 25 dicembre 2008 15:34

    Per favore professor Tozzi, prima di raccontare idiozie si documenti. E poi, la finisca di fare il falso ambientalista, si tolga la maschera e dica la verità: "il ponte è un’opera utile e contro l’inquinamento dell’aria e del mare dello Stretto, ma io non lo voglio per motivi politici ed ideologici".

  • Di Francesco Calabria (---.---.---.223) 25 dicembre 2008 15:48

    Spero che la Redazione di Agoravox faccia pervenire questi commenti, che condivido pienamente, al Prof. Tozzi.
    Distinti saluti e Buon Natale a tutti.

  • Di Mario (---.---.---.107) 25 dicembre 2008 18:39

    Leggendo questi commenti adesso capisco come sia possibile che la Sicilia sia governata da mezzo secolo sempre dalle stesse persone che l’hanno portata ad essere la regione più povera d’europa...
    Complimenti, battetevi per il ponte e nel frattempo lavatevi con l’acqua sporca (ammesso che arrivi nelle vostre abitazioni)

  • Di Luca (---.---.---.107) 26 dicembre 2008 09:59

    Mario Tozzi conosce molto bene l’area dello Stretto. Lui non ha interessi nè politici, nè economici per contrastare un’opera come il Ponte. Lui dice solo ciò che tutti sanno e fanno finta di non sapere: un Ponte del genere sullo Stretto di Messina è un’opera assolutamente inutile e dannosa per l’ambiente.

  • Di Francesco Calabria (---.---.---.131) 26 dicembre 2008 10:50

    Forse se la Sicilia è rimasta indietro rispetto all’Europa è stato anche dovuto alla mancanza della continuità stradale e ferroviaria con il Continente. Non sono con Berlusconi, ma il Ponte sullo Stretto di Messina è l’unica vera grande infrastruttura che in questo momento serve alla Sicilia. Il resto sono opere pure importanti, ma che si possono fare insieme al ponte. E non dopo.

  • Di Francesco Calabria (---.---.---.131) 26 dicembre 2008 10:55

    E poi, voi che vi definite ambientalisti e che dite di essere a favore dello sviluppo delle ferrovie: ma dove passano i binari, sul mare? Forse hanno già inventato i treni anfibi? O forse credete che porteranno l’alta velocità o ammoderneranno le ferrovie siciliane se poi un treno impiega 2 ore per fare 5 chilometri (dalla Stazione di Villa San Giovanni a Messina Centrale)?

    • Di Giovanni (---.---.---.107) 26 dicembre 2008 11:12

      Vogliamo parlare di quanto tempo impiega il treno per fare Messina-Trapani? Mezza giornata. Lo stesso tempo che ci vuole per arrivare a Roma da Villa S.G.
      Alla storiella che le altre opere verranno fatte insieme al Ponte non crede più nessuno. Facciamo prima le ferrovie e le strade sulla terra ferma. Poi forse se un giorno la Sicilia e la Calabria saranno dotate di infrastrutture degne di questo nome allora potremo cominciare a parlare di Ponte. Per ora risolviamo i problemi concreti.Ci costa meno e rendono di più, nell’immediato.

  • Di Francesco Calabria (---.---.---.207) 26 dicembre 2008 14:43

    Il Ponte rappresenta le fondamenta di qualsiasi sviluppo ferroviario della Sicilia. Lo sviluppo stradale c’è già: in Sicilia ci sono più chilometri di autostrade che in Lombardia (che ha quasi il doppio degli abitanti della Sicilia), il resto sono solo chiacchiere e fumo negli occhi che quattro falsi ambientalisti cercano di buttare negli occhi della gente, approfittando della loro bontà d’animo e dell’amore per la natura.
    La natura si rispetta col ponte, che è l’unica possibilità di completare la linea ferroviaria transEuropea Berlino - Palermo. Da Trapani a Messina vi è già l’autostrada, l’ammodernamento della ferrovia sarebbe giustificabile (economicamente e a livello d’utenza) solo con l’interconnessione stabile col Continente.
    Chi è contro il Ponte, si deve accontentare delle ferrovia che ci sono attualmente, ALTRIMENTI E COME BUTTARE I NOSTRI SOLDI NEL MARE.

     

     

  • Di Francesco Calabria (---.---.---.152) 27 dicembre 2008 10:34

    Da Messina a Mazzara del Vallo (passando per Palermo e Trapani) vi è una moderna e funzionale autostrada che non ha nulla da invidiare alle altre autostrade europee. Se poi qualcuno di voi pensa che altrove le strade le facciano in oro, allora...!!!

    • Di Giovanni (---.---.---.107) 27 dicembre 2008 13:08

      E quanto tempo impieghi da Messina a Mazara del Vallo....? La tua tesi non regge.
      Mi spiace per te, ma io quella strada devo farla ogni settimana per lavoro, e so cosa significa...ahi me!

  • Di Francesco Calabria (---.---.---.14) 27 dicembre 2008 14:03

    Io ho percorso quasi tutta la rete stradale europea e ti posso dire con certezza che la Sicilia è messa bene. L’unica cosa che manca (per quanto riguarda i trasporti, naturalmente) è l’interconnessione stabile con il continente, cioè il ponte.
    In tutto il mondo fa solamente ridere che, la nazione che ha inventato i ponti (i rimani furono i primi a fare queste grandi strutture), non riesca a farne uno di 3 chilometri per collegare un’isola di 5 milioni di abitanti.
    Non dimentichiamo che in Giappone, in una zona molto più sismica dello Stretto di Messina, hanno realizzato il famose ponte Akashi (con una campata centrale di 2.000 metri) per collegare l’isola centrale del Giappone ad un’isoletta abitata solo da 150mila anime. E questo ponte è costato, più o meno, quanto costerà quello di Messina.
    Ricordo anche che a Lisbona (ed il portogallo non è ricchissimo) hanno realizzato un ponte, il Vasco de Gama, di 17 chilometri. E non parliamo della Cina, della Danimarca dove hanno realizzato ponti di 36 e 20 chilometri.
    Per favore, non facciamo ridere il mondo e non fateci vergognare di essere italiani.

    • Di Giovanni (---.---.---.107) 28 dicembre 2008 11:29

      La Sicilia è messa bene???? Spero tu stia scherzando...Se conosci tanto bene le strade siciliane, saprai pure che da oltre 30 anni la città di Messina aspetta la realizzazione di due svincoli: Giostra e Annunziata. Iniziati i lavori e mai finiti. Tutt’ora interrotti e nessuno sa quando e se i lavori verranno mai completati.
      Se per fare due banali svincoli si impiegano 30 anni, quanto tempo ci vorrà per fare una mega opera come il Ponte?
      Per favore, se davvero non vogliamo fare ridere il mondo, meglio mettere da parte i progetti faraonici.Pensiamo prima a far arrivare l’acqua nelle case degli agrigentini o dei gelesi. Pensiamo prima a completare i raddoppi ferroviari. Pensiamo prima a rendere più sicure le strade. Ci costa meno e ci conviene di più.

    • Di Luca Larini (---.---.---.107) 28 dicembre 2008 11:36

      Le priorità di Messina sono altre. Anche a me piacerebbe se la Sicilia e la Calabria fossero unite da un Ponte, ma guardando la realtà in faccia mi rendo conto che considerando la quantità di denaro necessaria per un’opera del genere, sarebbe meglio investire soldi in opere più importanti e urgenti.Il Ponte sullo Stretto lo faranno i nostri figli o addirittura i nostri nipoti. A noi oggi tocca preparare le due città. C’è ancora molto lavoro da fare. Il Ponte può aspettare.

    • Di Carlo (---.---.---.107) 28 dicembre 2008 19:23

      A viaggiare nelle autostrade siciliane si scassano macchine e saltano i nervi...altro che ponte...pensate prima a sistemare le strade che già ci sono!!!

  • Di Francesco Calabria (---.---.---.151) 28 dicembre 2008 19:39

    Se nel dossier di 250 del WWF ci sono quei dati riportati in questo sito (vedi aricolo), vuol dire che sono state scritte 250 pagine di idiozie pure.
    1 -. E’ falso che la Sicilia e la Calabria si allontanano ogni anno di 1 metro. Il loro movimento (come tutti i continenti ) è di pochi centimetri all’anno e, se si considera che i giunti del Ponte saranno in grado di sostenere spostamenti fino a 7 metri, esso rimmarrà in piedi per 2mila anni.
    2 - La diminuzione del 10% del traffico sullo Stretto è dovuto alla mancanza di un attraversamento stabile (del Ponte) e alla momentanea cantierizzazione dell’Autostrada Salerno - Reggio Calabria (se si continua a lavorare come nell’ultimo anno, fra tre anni sarà completata).
    3 - Il Ponte non inquina, i traghetti sì.
    4- Costi. Il vero spreco sono i 300 miliono di euro che lo Stato deve sostenere per far traghettare 4 treni al giorno, nonchè le teriffe esose che gli automobilisti e i camionisti devono sostenere per passare lo Stretto con i loro mezzi. Anche se con il Ponte le tariffe saranno uguali, almeno ci sarà un guadagno enorme in tempo e salute (avete mai visto lo smog che un camionista ed un automobilista si deve respirare ogni qual volta carica il suo mezzo nella pancia del traghetto?).
    5 - Sismicità. I Ponti sospesi da cavi d’acciaio (come quello di Messina), per la loro grande elesticità, non hanno assolutamente nulla da temere dai terremoti. L’unico problema poteva essere il Flutter, cioè la fluttuazione dovuta al vento, ma in questo caso è stato risolto, con studi condotti nella galleria del vento, con dei piccoli accorgimenti aerodinamici.

    • Di Giuseppe (---.---.---.6) 30 dicembre 2008 11:27

      Gli studi di cui parli sono per caso gli stessi di cui parla Calzona?

      La gran parte dei problemi del progetto vigente discende, secondo lo studio, dalla conferma della scelta della campata unica di 3300 metri con un sistema di cavi portanti di lunghezza eccezionale (5300 metri). Nonostante le “migliorie” apportate in sede di approvazione (2004), la funzionalità e la stessa realizzabilità del progetto preliminare rischia di essere messa in crisi in fase esecutiva. Infatti, date le prestazioni richieste al manufatto, atteso il contesto di riferimento, le tecnologie disponibili possono risultare inadeguate alle soluzioni proposte ( come già segnalato da diversi esperti, v. Architetto Italiano,”I dubbi sul Ponte” maggio-giugno 2005). “Quanto sopra non vuol significare che non si potranno fare in futuro ponti da 3300 m di luce, ma i livelli di rischio, le incognite di realizzabilità ed i costi dell’opera raggiungono oggi limiti che suggeriscono scelte di maggiore e documentata affidabilità e di minor costo: è quello che è sempre avvenuto nel passato lungo il cammino dello sviluppo scientifico. Queste indicazioni dovrebbero indirizzare la scelta progettuale verso soluzioni che rappresentano il trend dello sviluppo e del successo attuale, ovvero quelle che, al giorno d’oggi, rientrano nel campo delle scelte consapevoli, affidabili e documentate”

      Meditate gente meditate...se anche i tecnici nutrono perlpessità...
      Io non faccio battaglie ideologiche, dico solo che con quei soldi si possono fare cose più importanti e necessarie...

  • Di Francesco Calabria (---.---.---.236) 31 dicembre 2008 23:16

    Da quello che ho letto, nella stesura del progetto esecutivo, cioè quello che verra consegnato alle maestranze per eseguire fisicamente l’ipalcato, l’Impregilo si avvarrà di esperti in ponti di grande luce ( giapponesi e danesi). E, sempre da quello che ho letto, spesti esperti, se le circostanze lo richiederanno, potranno apportare modifiche sia rispetto al progetto definitivo sia rispetto a quello esecutivo, cioè, in pratica, anche in corso d’opera.
    Non penso che ci siano problemi di natura tecnica sulla realizzazione dell’opera. Il problema è solo ed esclusivamente politico.

    • Di filippo trimarchi (---.---.---.107) 4 gennaio 2009 12:06

      Utilizziamo i tecnici giapponesi e danesi per sistemare la viabilità delle strade già esistenti. Strade perennemente intasate dal traffico,asfalto scassato,guard rail assenti, illuminazione assente ecc.ecc. Quando le strade siciliane saranno degne di questo nome potremo cominciare a parlare di Ponte.

  • Di (---.---.---.6) 26 giugno 2009 11:25

    Questo articolo del prof. Mario Tozzi risale al Febbraio 2002, per questo motivo molte delle informazioni riportate sembrano ormai superate! Il vero problema è che chi si è occupato di scrivere questo profilo, probabilmente per non perdere troppo tempo, ha semplicemente copiato un articolo ormai vecchio!!!

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares