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Malasanità: 570 casi segnalati dalla Commissione parlamentare. Maglia nera per i decessi in Sicilia e Calabria

Sono 400 i decessi per presunti casi di malasanità in Italia segnalati dalla Commissione parlamentare d’inchiesta che ha riportato 570 casi totali nel periodo compreso tra aprile 2009 e dicembre 2012.

I 570 casi presunti devono essere accertati e soprattutto dovrà essere stabilito se le responsabilità sono da attribuire al personale sanitario o a inefficienze dovute a strutture inadeguate, disservizi, inefficienza del servizio di trasporto e trasferimento dagli ospedali. Dei 53.741 procedimenti avviati per lesioni colpose, solo 901 sono nei confronti del personale sanitario, pari all’1,68%. Per quanto riguarda le accuse di omicidio colposo, sono 737 le denunce a carico dei professionisti, che su 6.586 procedimenti rappresentano circa l’11,8%.

La relazione mostra un paese spaccato a metà, con enormi differenze tra Nord e Sud. Delle 570 denunce esaminate dalla commissione, 117 arrivano dalla Sicilia, 107 dalla Calabria, 63 dal Lazio, 37 dalla Campania, 36 da Emilia Romagna e Puglia, 34 da Toscana e Lombardia, 29 dal Veneto, 24 dal Piemonte, 22 dalla Liguria. Impressionante anche il dato riguardante i 400 decessi, di cui quasi la metà si concentra in Calabria, 87, e Sicilia, 84, seguono: 30 casi in Campania , 28 in Emilia, 25 in Puglia e 22 in Toscana.

Numerose anche le segnalazioni di sprechi, secondo il rapporto ci sono “incongruenze evidenti, come quella relativa al rapporto tra posti letto e personale medico, alla spesa sanitaria ancora troppo elevata con particolare incidenza del costo del personale che nel 2011 si attesta al 32,2%”. La relazione segnala come il rapporto tra posti letto e personale raddoppi tra Friuli Venezia Giulia e Sicilia. I friulani fanno registrare 6,3 dipendenti ogni 10 posti letto, come la provincia autonoma di Trento e le Marche. Il rapporto sale a 11,1 in Calabria, 11,3 nel Lazio, 11,8 in Basilicata fino ai 12,3 della Sicilia. Colpisce il dato in riferimento alle donne, circa un caso su cinque riguarderebbe il momento del parto, registrando ancora picchi negativi in Sicilia e Calabria.

Il presidente della Commissione Antonio Palagiano ha commentato: “È chiaro che se per far funzionare lo stesso numero di posti letto ci sono realtà regionali che utilizzano risorse umane doppie ciò non potrà che far lievitare in maniera esorbitante la spesa sanitaria senza aggiungere niente ad appropriatezza ed efficacia delle cure". Poi ci sono i dati sulla spesa sanitaria sui cui incidono soprattutto il costo del personale (nel 2011 al 32,2%) e i debiti presso i fornitori con interessi moratori sempre più alti.

Organizzazione delle strutture ospedaliere sotto processo non solo per gli errori e gli sprechi. In Campania, segnala il rapporto, 383 manager hanno ricevuto incarichi senza concorso. La Commissione pare sia stata attirata dall’abuso dell’articolo 15 septies del decreto legislativo 229 del 1999 (“I Direttori generali possono conferire incarichi per l’espletamento di funzioni di particolare rilevanza e di interesse strategico mediante la stipula di contratti a tempo determinato e con rapporto di lavoro esclusivo, entro il limite del due per cento della dotazione organica della dirigenza”) e dell’articolo 18 del contratto nazionale di lavoro (che permette assegnazione incarichi di sostituzione per determinati casi, come cessazione rapporto di lavoro, aspettativa, ferie o malattia).

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