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Meritocrazia: premi a pioggia per i dirigenti pubblici.

Nella pubblica amministrazione italiana i premi di produttività ai dirigenti vengono normalmente erogati a pioggia. Nove dirigenti su 10, ricevono il bonus (dai 5.000 ai 20.000euro ogni anno!!!). Tutti molto efficienti? Difficile. È molto più probabile che chi da le valutazioni, sia di manica larga visto che si auto-valuta. E così il meccanismo meritocratico del premio viene anestetizzato dal fatto che il premio di produttività, alla fine, viene riconosciuto a tutti, indipendentemente dai risultati raggiunti. Poco male se poi anche il "capo dei capi" della pubblica amministrazione, mister br, giura di dimettersi l’otto maggio p.v. se non avrà assimilato le performance della P.A. a quelle della Ferrari!

Ma chi valuterà l’operato di mister br? Una cosa è certa: entrando in un tribunale, in un ospedale, alla Asl, in una scuola, all’università, in circoscrizione, in questura o in qualsiasi altro ufficio pubblico, comune, regione o ministero che esso sia, la situazione è sempre la stessa, nulla è cambiato! Ma cosa accade negli altri paesi?



"Sono tre i punti su cui abbiamo incentrato la nostra ricerca: misurazione, differenziazione dei risultati e trasparenza" spiega Nicola Bellè, docente dell’Area public management and policy della Bocconi, che ha curato lo studio. "Sul primo punto l’Italia non è carente. Il nostro paese, come il 93% dei paesi Ocse su cui abbiamo condotto la ricerca, ha infatti adottato sistemi di valutazione delle prestazioni". Il problema riguarda gli altri due punti. La differenziazione dei risultati, che è quasi inesistente perché, nella maggior parte dei casi, i fondi per il salario da risultato, vengono spartiti tra tutti possibili candidati. Cosa che per esempio non avviene in Germania, dove solo il 15% dei dipendenti pubblici può ricevere il bonus. O in Canada dove non più del 20% può ottenere la massima valutazione.

E dove addirittura è obbligatorio segnalare i dipendenti dal rendimento «insoddisfacente» (almeno il 5%). "Anche sul fronte della trasparenza - aggiunge Bellè - c’è molto da imparare da paesi come Regno Unito e Stati Uniti che su internet danno comunicazione dei risultati raggiunti dai manager pubblici". Insomma un’ulteriore conferma della scarsa meritocrazia di cui da sempre viene accusata la pubblica amministrazione italiana. Una situazione a cui il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, intende mettere un freno con le «emoction»: le faccine smail del SORRISO, della SMORFIA NEGATIVA e della FACCIA NEUTRA. Ci vuole proprio una gran bella "faccia tosta": piove sul bagnato, i bonus ai dirigenti continuano ad essere erogati a pioggia!

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