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Lippi il furbo e la mandria giovane


Tutto può mancare a Lippi, il sigarone di Viareggio, tranne la furbizia. Basta vedere com’è stato furbo nel saper gestire il dopo-mondiali. Ritiratosi come Achille piè veloce con tutta la sua Ubris prometeica per la storiaccia Briseide-Calciopoli a snocciolare sul monte Murdoch migliaia di euro per ogni quindici parole di senso interconnesse fra loro, ha filato per tutti e due gli anni di buen ritiro la tela del riaggancio insieme ad Agamennone Abete per fare le scarpe a quel Paride di Donadoni che pensava di essere Ulisse o almeno Menelao.

Re-insellatosi da poco, è troppo furbo per non aver compreso un altro andazzo importante: la squadra italiana ha dato troppo e i giocatori non si motivano più nemmeno se si promettono granducati.

Sa che Zambrotta corre già da un po’ per la fascia come uno stallone soddisfatto, che Cannavaro ordina al suo corpo interventi in velocità che per fortuna del Real Madrid Pepe capta telepaticamente e mette in atto mettendo pezze, che Gattuso si è stancato del proletariato spinto e vorrebbe un posticino al comune di Tranquillità e che Toni segna perché in Germania il Bayern attacca in nove.

Totti e Nesta hanno già tirato i remi in barca per bontà loro.

Detto questo, il furbo Newman dalla c aspirata scandaglia già il mercato dei baby (sua la dichiarazione che alla nazionale possono aspirare dal diciottenne al quarantenne: evitateci Ballotta)

E mette qualche fiches su giovani di sperato futuro. Questi gli undici bambini che Lippi ha già adocchiato, manco fosse uno prete.

1) Fiorillo (Sampdoria): l’unico Buffon futuribile

2) Colombo (Atalanta): un tipo preciso e flessibile

3) Bianco (Sampdoria): sinistro setoso su attrezzatura resistente

4) Raggio Garibaldi (Genoa): un roscio dalla volontà che può

5) Esposito (Inter): uno di stazza buona

6) Di Cesare (Chelsea): tra lo stopper italico e il centrale inglese

7) Pasquato (Juventus) : un Giovinco razionale

8) Poli (Sampdoria): centrocampista che fa regia, interdizione e goal

9) Balotelli (Inter): a 18 anni quasi fondamentale per lo scudetto dei megagalattici campioni

10) Siligardi (Inter): uno sfasato un po’ alla Corso che corre

11) Paloschi (Milan): Inzaghi accelerato, se è possibile

12) Forestieri (Siena): la tipica mezzapunta argentina ovvero farfalla zazzeruta

Accanto ai Giovinco, Chiellini, Rossi, Montolivo e Nocerino, Lippi guarda con attenzione a questi dodici calciatori giovanissimi, che possono porre le basi per un progetto a lungo termine di reconquista delle vette mondiali.

In questo modo Marcello il furbo attiva anche un altro sottotesto che più o meno fa così: “Puntando sui giovani, Lippi ha capito prima di tutti che la squadra del Mondiale tedesco era logora. Ha fatto molto bene a puntare sui giovani per costruire la nazionale del prossimo futuro”.

Dai quotidiani ai Bar sport un grido su questi toni si spande.

 

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