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LibrInnovando Roma 2012: ricominciamo dalle storie

A Roma, presso l'Università di Tor Vergata, una due giorni per confrontarsi tra addetti del settore e appassionati sullo sviluppo delle nuove forme di lettura ed editoria possibili nei tempi contemporanei.

Ricominciare dalle storie, da quello che raccontano e da come lo raccontano. Questo il messaggio più innovativo, a suo modo, che LibrInnovando edizione romana, in questi due giorni di fine aprile, ha lanciato a chi di libri vive o per passione o per professione, quando non magari per tutte e due i motivi. La frase chiara ed esplicita l’ha lanciata, nell’arena dell’aula Moscati dell’università di Tor Vergata, la docente dello stesso Ateneo, Luisa Capelli, ed è sembrata la condizione principale per iniziare una serie di riflessioni sui progetti editoriali italiani che non puntino solo ai pareggi di bilancio economici, ma che rispettino le qualità delle nuove risorse tecnologiche, ovvero la condivisione e la democrazia.

Il primo dei due giorni di LibrInnovando ha proposto un workshop tecnico centrato sull’informazione e sull’approfondimento di cosa sono e come sono fatti questi ebook. Le caratteristiche tecniche anche in questo caso non sono il frutto di casualità ma di volontà, a iniziare dalle scelte dei formati e dai metodi di vendita che le case editrici Italiane portano avanti con un solo obiettivo, quello di non perdere la propria identificabilità personale sul mercato.
 
Per fare questo non hanno fino ad ora avuto alcuna remora a ripresentare lo stesso metodo di distribuzione e vendita per il digitale di quello utilizzato con risultati scadenti per tutti, nella distribuzione classica. Se non si parte dall’individuazione di modalità specifiche proprie del prodotto ebook, i vantaggi per la diffusione e la prosperità della lettura saranno molto limitati, nel senso che le storie verranno ancora relegate a margine di ogni progetto invece di esserne il fulcro. C’è insomma bisogno di uno scatto di progettualità decisamente nuovo ed è positivo che arrivi da un seminario dove troppo spesso, specialmente quando si tratta l’editoria digitale, lo si fa contrapponendone i dati statistici positivi o negativi al mondo dell’editoria cartacea.
 
Non è più questo il punto, il vero nuovo obiettivo deve essere quello di usare l’editoria potenziata dallo sviluppo digitale per garantire la scoperta e la diffusione di nuove storie che non siano quelle già lette. Leggere presuppone inclusione in mondi diversi dal nostro, ecco, l’editoria digitale deve essere sviluppata per includere il più possibile e non per escludere con algebriche considerazioni su formati e metodi di prestito e pagamento. Anche per questo, il profilo di utilità sociale ed educativa che a LibrInnovando è stato proposto per le biblioteche sembra quello più utile da perseguire. Ovvero le biblioteche con strumenti digitali ed ebook non possono ingolfarsi nel tentativo di capire semplicemente come dare in prestito i libri digitali o i relativi device, perché così facendo continuerebbero nell’asfittica situazione di puntare la loro operatività solo in funzione di un catalogo.
 
Invece, le biblioteche oggi più che mai devono fungere da centri informativi, educativi e produttivi per quanto riguarda la diffusione e la conoscenza delle funzionalità di ogni forma di lettura e scrittura, quindi anche di quella digitale e di quella per il web. LibrInnovando di Roma ha lanciato la sfida con idee, adesso vediamo nel concreto chi saprà raccoglierla ed affrontarla nel quotidiano.
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