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Libertà d’espressione: linfa eterna

Questo non è un articolo. Questo è l’espressione di un pensiero che scaturisce dalla convinzione che la libertà d’espressione sia un diritto assoluto che nessuno ha il “diritto” di togliere. Questo potete anche considerarlo una sorta di monologo interiore.

Articolo 19, “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”

Siamo abituati a dire quello che pensiamo in Occidente. La libertà d’espressione per noi è un diritto inalienabile. Io non mi aspetto che, mentre scrivo questo articolo o mentre scrivo un pezzo sul mio blog, qualcuno possa varcare la porta e uccidermi solo perché non condivide quanto abitualmente scrivo. Siamo abituati al dialogo, animato o quieto che sia. Siamo abituati al confronto. A un “mondo” che si basa sul quieto vivere. Siamo abituati a esprimere liberamente il nostro pensiero e i nostri ideali. Sappiamo che altrove c’è chi viene arrestato, punito, picchiato o addirittura ucciso, solo per aver esercitato il diritto alla libertà d’espressione. Tutto questo ci inorridisce, ci indigna e ci chiediamo come sia possibile tutto ciò. Come possa accadere che un uomo come Raif Badawi venga condannato per aver scritto su un blog quello che pensava. Come lui molti altri, messi a tacere perché parlavano troppo.

10933722_609987569130280_840048239678664696_nCon la vicenda di Parigi, di Charlie Hebdo, la libertà d’espressione è stata minata alle porte di casa nostra. E tutto questo è inaccettabile. Io, da scrittrice indipendente, mi sono sentita toccata nel profondo. Ma questo non mi ferma. E non fermerà nemmeno la redazione di Charlie Hebdo, che continuerà a pubblicare il giornale satirico.

Perché si può anche tentare di mettere a tacere chi scrive, ma ce ne saranno altri, altri e altri ancora che andranno avanti, che porteranno avanti questa libertà, questo diritto, perché chi fa della libertà d’espressione un lavoro o un hobby lo fa col cuore, lo fa per amore. E per amore si è disposti a tutto. Fino alla fine. Perché l’espressione libera in qualunque forma è vita, è linfa, è nutrimento per il corpo e per la mente.

 

Natascha Canì per Segnali di Fumo

Questo articolo è stato pubblicato qui

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