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 Home page > Tribuna Libera > Lettera aperta dal fronte Covid

Lettera aperta dal fronte Covid

Con un ritardo di qualche mese, dovrei sottopormi alla Tac del torace, prescritta il 17.6.2020 dal medico di pneumatologia dell' ospedale San Filippo Neri di Roma, dove venni un anno fa sottoposta a day hospital, il quesito diagnostico della ricetta è il seguente: "tumori di comportamento incerto di altri e non specificati organi respiratori". Ho letto bene solo oggi cosa si chiede e perché.

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Capranica dall’alto

 
Sapevo già da tempo di essere un'asmatica grave con enfisema (dannato fumare per anni) e tutto sommato sapevo di non essere poi così grave,seppure invalida, essendomela cavata ogni tanto con qualche ora di ossigeno in ospedale, cortisone e vaccini per influenza e polmonite, ma invece il dubbio permane. Ricordo bene che in questo giugno scorso, una dottoressa mi consegnò fuori dall' ospedale la mia cartella con gli esami che "responsabilmente" avrei dovuto fare, le chiesi quanti pazienti c'erano ricoverati: nessuno. Nessuna terapia intensiva ma mi parlò fuori, dalle mura. Da quel giorno ho fatto il possibile per attenermi non solo alle cure farmacologiche ma ad elioterapia e balneoterapia, avendo anche problemi di artrosi alle vertebre e osteoporosi.
 
Non mi sono mai fermata, andando al mare anche col treno, camminando, nuotando...poi si è fatto autunno e allora mi sono iscritta ad acquagym in una piscina controllatissima igienicamente (la piscina ed io) vicino casa, sulla Cassia dove ho riscoperto il piacere di muovere per 50 minuti tutto il mio corpo senza dolore e fatica, con la musica e il tempo scanditi dall'istruttrice, altre sette signore, nessuna giovane, erano con me: si chiude, almeno fino a novembre compreso. Dalla prossima settimana è finita la pacchia(?).
 
Allora mi chiedo quanto incerta sono io nel comportamento da tenere. Mi sarà consentito camminare con uno scopo preciso, magari per riempiermi di nuovo casa di cibo e mettere su chili che già ho preso con i fermi passati (lockdown per chi conosce l'inglese) e la spalla rotta un anno fa sul tapis roulant ,in casa. E poi?
E sono fortunata perchè ho una decorosa pensione, una casa comoda e grande, seppure vecchia come me, al centro storico di un paese della Tuscia, perchè ho delle persone che mi aiutano in caso di necessità. Certo non potrò più vedere i figli, entrambi residenti da anni a Marsiglia, e poco me ne importa del Natale ma i voli no load (a buon mercato per chi non conosce l'inglese) sono stati tutti cancellati per la Francia.
 
Oggi mentre scrivo, sta arrivando mia figlia con il suo compagno che non ha mai visto l'Italia, lui è di carnagione nera ma lui non ha mai visto neanche l' Africa. Vivono a Marsiglia dove c'è il coprifuoco e di fatto dove ci sarà anche da noi: speravo di portarli in un certo Localetto a Sutri martedì sera per assaggiare i loro piatti ma ripiegheremo a casa mia, il localetto come tutti i ristoranti sarà chiuso.
 
Per concludere io capisco che è necessario trovare un rimedio, che devo stare molto attenta per non crepare in un pronto soccorso a cui chiedere ossigeno, che non devo più chiedere conto alla direzione sanitaria e all' Urp della situazione igienica dei bagni all' Ospedale di Bracciano, gravemente penosa, che devo dirmi che io me la cavo e me la caverò, senza fare scongiuri, senza scrivere lettere che leggono quattro persone e non rispondono, che devo stare calma e ferma, con la mascherina, a distanza...beh, si tutto,ma io ho anche necessità di Aria e condivisione, almeno scritta. Grazie e Auguri a tutti anticipati, ai lavoratori dello spettacolo e dello sport, per primi, che ci donano salute mentale e fisica, a qualunque età.
Capranica, 25 ottobre 2020,foto dall'alto
 

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