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Legittimo impedimento: Di Pietro chiede il referendum

Legittimo impedimento: Di Pietro chiede il referendum

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato il disegno di legge sul legittimo impedimento del presidente del Consiglio e dei singoli ministri a comparire in processo. Il provvedimento, approvato in via definitiva dal Senato il 10 febbraio scorso, entra in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
 
Napolitano con la penna in mano dimentica di essere stato ’comunista’ e firma tutto. E’ nella sua natura. Berlusconi fa bene ad approfittarne finché può, data l’età del Presidente della Repubblica potrebbero non esserci più molte occasioni. Dopo il Lodo Alfano e lo Scudo Fiscale è arrivato anche il legittimo impedimento.
 
Praticamente se un libero, quanto comune, cittadino italiano non paga una multa o ruba una mela finisce dritto, dritto in galera, se Berlusconi e i suoi ministri “distraggono” denari pubblici verso lidi amici, potranno evitare di comparire in un processo per 18 mesi con giustificazioni istituzionali "autocertificate". Nel frattempo il Ministro della Giustizia sta continuando a lavorare per il ‘padrone’ in attesa dell’approvazione di un Lodo Alfano 2, stavolta per via costituzionale. Il Governo potrà così dedicarsi in modo sereno ai suoi compiti e non dovrà difendersi nei processi, ma solo dai processi. Ma se ogni italiano è uguale di fronte alla legge, il legittimo impedimento deve valere per tutti. Di fronte a un impegno urgente di lavoro o al morbillo del bambino si deve poter disertare l’aula. Ma non è così.
 
E’ chiaro come il sole a mezzogiorno che il legittimo impedimento è l’ennesima presa per i fondelli dei cittadini, almeno di quelli che non votano Berlusconi. Chi, invece, ha ribadito con il suo voto alle regionali la fiducia a questo governo abbia il buon gusto di tacere: chi è causa del suo male, pianga se stesso!Antonio Di Pietro, stavolta, non ha attaccato Napolitano dopo la decisione. "Cosa fatta capo ha", ha commentato in una nota il leader dell’Idv, annunciando il ricorso al referendum.
 
"Per quanto ci riguarda non perderemo neppure un momento a disquisire di chi sia la colpa e, soprattutto, a chi giovi questo provvedimento che riteniamo incostituzionale e immorale. Per questo, chiederemo direttamente ai cittadini, tramite referendum, come abbiamo fatto con il lodo Alfano, se sono d’accordo sul fatto che in uno stato di diritto, come riteniamo debba essere il nostro, si possa accettare che alcune persone non vengano sottoposte a processo come succede a tutti gli altri cittadini quando vengono accusati di aver commesso un reato".

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