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Lega nord: orgoglio, trasformismo ed eversione

L'orgoglio padano con il bacio di Bossi e Maroni e il rilancio del "separatismo" sono i "temi" leghisti di oggi.

Ieri sera, in concomitanza con l'anticipo della giornata del campionato di serie A di calcio, si è consumato il rito della riconciliazione tra il popolo leghista ed il suo leader massimo Umberto Bossi del quale, in questi soffertissimi giorni di passione, circola impietosamente sul Web una performance come cantante con lo pseudonimo di Donato.

Un Bossi giovanissimo che coltivava ambizioni canore e che incise un 45 giri con un paio di "canzoni", che potrebbero essere tranquillamente utilizzate come strumento di tortura. Per la fortuna della musica italiana questo progetto fallì e "Donato" decise di buttarsi in politica con i bei risultati che noi tutti conosciamo.

Lascio a voi giudicare se la scelta è stata proprio quella più felice.

La "riconciliazione": questo era il proposito del traghettatore ufficiale di ieri, il Caronte di turno, Roberto Maroni detto Bobo (anche lui con qualche velleità come musicista nella sezione "batteristi"). Dunque un bacio di riappacificazione con i militanti leghisti accorsi numerosi, certamente non come nelle aspettative, per sotterrare le vicende torbide che hanno infangato l'immagine di Umberto Bossi, erede in pectore di Alberto da Giussano, della sua famiglia, nella quale spicca il giovane virgulto Renzo, meglio noto come il "Trota", il "cerchio magico" ovverossia i suoi più stretti collaboratori, tra i quali emerge l'ingombrante figura del vicepresidente del Senato Rosy Mauro, del tesoriere della Lega Francesco Belsito e di qualche altro inquisito sparso qua e là, come per esempio quel Davide Boni, presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, le cui vicende di presunto malaffare avevano già duramente provato i sentimenti dei "casti e puri" dei combattenti contro "Roma ladrona".

Sul palco, circondati dalla solita coreografia di verdognoli simbolicamente armati di scopa di saggina marchiata anch'essa con una vistosa croce celtica verde, a significare intenti di pulizia, si è consumato un abbraccio appassionato tra uno stranito ed indubbiamente emozionato Umberto Bossi ed il pimpante Roberto Maroni che ormai si sente il vero padrone del partito.

Perché diciamocela chiara e tonda, a prescindere dalle frasi di rito imposte dalle circostanze, da oggi Maroni è il "deux ex machina" che potrà dettare la strada su cui la lega dovrà incamminarsi, sbarazzandosi in un sol colpo dei vari Calderoli, Rosy Mauro, Federico Bricolo, Marco Reguzzoni e compagnia bella. Insomma i rapporti di forza all'interno della Lega sono decisamente girati a favore dei "maroniani", non molto tempo fa etichettati dallo stesso Bossi come correnteinterna alla Lega, con chiaro riferimento dispregiativo alle pratiche democristiane.

Il rito dell'Orgoglio Leghista consumatosi nell'area della fiera di Bergamo era stato preceduto da una riunione in via Bellerio di un triumvirato composto da Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago che avevano prefissato i paletti sui quali avrebbe dovuto svolgersi la serata. Negli intenti anche la richiesta ufficiale di dimissioni di Rosy Mauro e l'espulsione dal partito e dalla carica del tesoriere Belsito. In precedenza erano già state preannunciate le dimissioni dal Consiglio Regionale Lombardo di Renzo Bossi che si immolava sull'altare della causa per togliere da un imbarazzo ancora più struggente il povero papà Umberto, il cui stato di salute lo rende ancora più vulnerabile.

Un sacrificio da 12.500 euro al mese, tale era lo stipendio lordo mensile percepito da Renzo Bossi, che si aggiungeva alle "gratificazioni monetarie" extra, documentate anche in un video girato dall'autista del giovane virgulto e che sono anch'esse oggetto dell'inchiesta da parte della procura di Milano. Un uso molto personalistico e disinvolto dei fondi pubblici assegnati alla Lega grazie a quel capolavoro che è la legge sul finanziamento pubblico ai partiti, sotto mentite spoglie di "rimborso elettorale". Un fiume di soldi senza rendiconti, pezze giustificative, minima tracciabilità che erano a disposizione per gli usi più disparati, compresi investimenti fruttiferi su fondi esteri, in barba allo "spread" che ci sta salassando e ai contorsionismi del povero cristo che si vede vessato quotidianamente da tasse, decurtarzioni della pensione, minacce di perdere il posto di lavoro con la certezza di non trovarlo più e chi più ne ha, più ne metta.

Tornando alla manifestazione, tutto si è consumato nell'abbraccio tra Bossi e Maroni in un tripudio di applausi ma anche di fischi che fanno presagire che non tutti hanno digerito le parole dell'affranto Bossi che ripetutamente si è scusato per gli errori "di chi porta il mio nome", chiaro riferimento a quel fascicolo attenzionato dai magistrati e sequestrato negli uffici di Belsito, dall'inquietante titolo "The Family", dal quale potrebbero emergere ancora molte brutte sorprese per il povero, si fa per dire, Umberto. Tuttavia, come da un copione ormai ampiamente consolidato, "Il senatur" nulla sapeva di ciò che gli girava attorno e, "dulcis in fundo", non poteva mancare la classica teorizzazione del complotto giudiziario dei magistrati per far fuori la Lega, il vero grande nemico del "Governo centralista di Roma".

Insomma la solita fumosa tiritera per narcotizzare il cervello del popolo leghista, già di suo notoriamente non brillantissimo.

A far da contraltare al distrutto, mortificato e penoso Umberto Bossi, uno straripante e smagliante Roberto Maroni che ha proclamato l'intento di fare pulizia e di rilanciare, a mio giudizio trasformisticamente, la Lega su nuovi ambiziosi traguardi, primo tra tutti l'egemonia elettorale nel Nord con l'obiettivo del 20% di raccolta dei voti, diventando prima potenza politica territoriale e ovviamente pronta a rilanciare il disegno mai sopito di "Padania indipendente e sovrana".

Questo il grido alto e ripetuto con il quale il prode Maroni ha riattizzato l'entusiamo della platea, fino ad allora per la verità un po' sopita per gli standard leghisti. Insomma l'ennesima riproposizione di quella istigazione al separatismo che cozza contro il dettato Costituzionale di "Italia una ed indivisibile" e che, a rigor di legge, costituisce un reato da perseguire penalmente.

Ergo mi aspetto che qualche procuratore della Repubblica Italiana che, invece di seguire gli anticipi del campionato di calcio, avesse, per sorte o ventura, seguito la manifestazione della Lega, facesse seguire un mandato per istigazione ed adunata sediziosa alle parole pronunciate da Maroni.

Bisognerebbe che qualche avvocato solerte, tipo quell'avvocato Paola Musu che ha denunciato il presidente Giorgio Napolitano ed il premier Monti per attentato "Globocrate" alla democrazia italiana, trovasse la forza di fare un esposto denuncia contro Maroni, Bossi e la Lega come partito. Direi che rispetto alla denuncia dell'avvocato sardo Paola Musu, piuttosto fumosa e sospetta perché tra i presunti complottisti citati manca, guarda la combinazione, un certo Silvio Berlusconi, questa avrebbe sicuramente più titolo e fondamento.

Sono arcisicuro che ciò non avverrà perché in questo paese vige la legge del "Gattopardo", cambiare tutto per non cambiare nulla. Lo sta dimostrando il trio "ABC", alias Alfano, Bersani e Casini che stanno correndo a preparare una legge da approvare in fretta e furia sul "rimborso elettorale ai partiti", una legge fatta per impedire che, sull'onda degli scandali, il popolo italiano decida di decapitare una volta per tutte questo autentico furto che ha ingrassato a dismisura i partiti e impoverito il popolo, una legge quindi fatta per mascherare e per non cambiare assolutamente nulla. Statene pure certi.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.252) 13 aprile 2012 07:16

    quando lo avevano duro lo mettevano nel c.. del loro elettorato

  • Di (---.---.---.136) 13 aprile 2012 10:11

    Lega Nord : una sceneggiata napoletana....

  • Di (---.---.---.213) 13 aprile 2012 13:43

    Quando lo avevano duro RUBAVANO piu’ di altri.

    ex elettore lega.

  • Di (---.---.---.13) 13 aprile 2012 13:45
    Minzolini, Fede, la Lega, Vendola. Pian pianino il regime fa fuori tutti gli oppositori.
  • Di (---.---.---.39) 13 aprile 2012 16:56

    La Lega quando lo avevano duro se lo potevano mettere in quel posto cosi sentivano due gusti,sti zozzi LADRONI della Lega Nord,Bossi nella ristrutturazione della villa non sapeva come venivano pagati gli operai addetti ai lavori,ecco tutti i guai giudiziari dei parlamentari:nome e reato.- bossi Ummberto Lega Nord Condannato per finanziamento illecito.-Calderoli Roberto Lega Nord Prescrizione per tafferugli.-Brigantini Matteo Lega Nord Condannato in appello per propaganda di idee razziste.- Castelli Roberto Lega Nord Condannato per danno erariale dalla corte dei conti.-Maroni Roberto Lega Nord Condannato per resistenza e oltraggio pubblico ufficiale(pena commutata in multa.-Se un reato simile lo avrebbe commesso un gualsiasi cittadino lo avrebbero arestato e condannato per anni.Pertanto LA LEGGE NON E’ PER TUTTI UGUALE!!!...

  • Di (---.---.---.168) 16 aprile 2012 09:23

    Io l’ho capita cosi: Ieri alla TV ho assistito ad un pezzetto dell’Arena di Giletti rai 1, c’era un po’ di tutto Dx, Sx, giornalisti più o meno schierati Lega anti lega..ecc, e L’AUTISTA che ha fatto il famoso filmino, al di la di tutto, IO ho capito (se sbaglio correggetemi) che questo qui era stufo di essere trattato come una pezza da piedi dal trota, che da bravo milanese figlio di papà (come c’è ne stanno tanti) si e comportato come da copione "voglio, posso comando". Non è cosi che cominciano le rivoluzioni? Però bisogna ammettere che le scope di saggina con il logo sono scik! ciao carla

  • Di paolo (---.---.---.46) 16 aprile 2012 21:24

    L’hai capita bene Carla .Per un puro caso ,unico nel suo genere perché su Giletti mi sono posto una autocensura ferrea ,ho seguito quello che diceva l’autista del Trota .Hai ragione era proprio disgustato dal comportamento del virgulto che intascava con arrogante noncuranza ,ovvero come se fosse un atto dovuto,gli extra per le sue "spesucce" quotidiane .
    Aggiungo una cosa che non ho adeguatamente messo in rilievo nell’articolo : il Trota viaggiava con l’autista privato !!!!
    Che poi tutto quello che sta succedendo dia la stura ad una rivoluzione ho seri dubbi, ancora molto deve succedere . Il risveglio da un coma profondo è sempre lungo e difficile, e non sempre riesce.
    ciao

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