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Le tre posizioni dello StataSutra

Berlusconi contro la scuola pubblica, la "destra" contro la "sinistra". Ma possibile che non si riesca ad uscir fuori da questa tenaglia che mastica il cittadino da parecchi decenni?



In questi ultimi tempi i media ci propongono di continuo due posizioni politiche:

1) la posizione del Berluscone, che lo pone in quel noto posto a cittadini ed a statali;

2) la posizione dello Statale, che lo infligge ai cittadini ed ai berlusconi.

Tuttavia lo StataSutra, gran manuale di sessuologia politica, contempla una terza posizione, ancora poco nota ma sulla quale non potremo non concentrare presto il nostro desiderio:


3) la posizione del Cittadino, che non ne può più del brutale massaggio interiore cui viene sottoposto da lunghi decenni, senza sosta, tanto dai berlusconi quanto dagli statali e finalmente si erge iniziando a rivendicare un ruolo più attivo. E' in quest'ultima posizione, affermando un più che legittimo diritto di concreta partecipazione alla Res Publica, alla Funzione Pubblica, che il Cittadino non cade più preda della destra nè della sinistra.

Questo sarà un rivolgimento epocale che inevitabilmente porrà in breve tempo fine al sistema politico basato su partiti e sterile contrapposizione, avviando una del tutto nuova procedura di ascesa al Governo e conduzione del Paese: tramite una selezione sul campo dei migliori durante il servizio pubblico, la prima, ed una diffusa concordia non guastata più da caste, cricche, lobby e mafie che litigano per spartirsi la preda inerme, la seconda.

Oggi i media ci continuano ad imbonire sulle sole e solite prime due posizioni: quella del Berluscone e quella dello Statale ed il Cittadino continua così a venire confuso dal fuorviante, indebito uso della parola "pubblico". Gli statali ad esempio chiamano "scuola pubblica" ciò che è evidente essere un loro regno privato. Ed i berlusconi non aiutano certo a capire come stanno le cose. Il cittadino, pur sentendo dolore a posteriori, rimane, sì, un po' dubbioso ma ancora non riesce a razionalizzare il tutto ed a capire il gioco delle posizioni.

Ma basterà attendere ancora un pochetto ed il cittadino, sviluppando una coscienza indipendente grazie ad un uso maggiore e più maturo di Internet, comprenderà appieno l'accaduto e dirà: ora basta, ruotiamo nei pubblici ruoli, scambiamoci di posto, avanti, sù, ché ora tocca a voi, berlusconi e statali, fare la parte che finora è toccata a noi.

Ecco, più o meno la situazione e la relativa presumibile evoluzione sono queste.

Di fatto è giunto il tempo degli esseri umani liberi, essendo terminato da un pezzo l'epoca della sudditanza. Ora o mai più. Prima che arrivino i robot con le loro proprie associazioni, partiti e sindacati. Dobbiamo velocemente sistemarci bene prima di allora, molto prima. Prima che esseri ben più razionali di noi ci impongano una ulteriore per nulla piacevole quarta posizione.

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