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Il nuovo tempo dell’antifascismo

Strumento privilegiato del fascismo per realizzare il suo regime fu la Funzione Pubblica che fu da esso plasmata burocraticamente e gerarchicamente giusto a questo scopo. La Funzione Pubblica si è poi mantenuta pressoché intatta nell'originario scopo e stile d'epoca pre-democratica anche quando successivamente subentrò la Repubblica. I politici, poco evoluti rispetto ai tempi, si approfittarono infatti di quella struttura autoritaria bella che pronta per mantenere il loro ordine coercitivo. Politici e statali a braccetto hanno così per decenni fatto da blocco allo sviluppo di quel Paese democratico basato sulla partecipazione e responsabilizzazione di ognuno auspicato dalla Costituzione. Tanto che quattro decenni fa il malcontento fu tale da spingere purtroppo molti giovani ad imbracciare le armi per ribellarsi a ciò che tutto era tranne che una democrazia.

Gli statali di sinistra, che successivamente subentrarono a molti statali di destra, nulla fecero anch'essi per colmare le lacune del sistema. Tanto che tutto è praticamente rimasto com'era un tempo: lo Stato (politici e statali) comanda ed il cittadino non ha altra scelta che obbedire, anche quando si tratta di questioni che riguardano esclusivamente la sua persona e non ledono minimamente altri. Uno sguardo affatto grato possiamo dirigerlo verso quei professori che nelle Università hanno, sì, avuto maggiore sensibilità dei loro predecessori, ad esempio in merito all'ambiente, ma manco ci hanno avvicinati alla verità che in un Paese democratico non c'è minimamente posto per la figura dello statale, perché ciò che è pubblico è di tutti e da tutti va condiviso. Tanto che proprio causa loro la difesa dell'ambiente, invece che spontaneo amore per la natura, sta divenendo il dispotico perno su cui rifondare il regime statale.

Una volta percorso con gli occhi e la mente questo ampio panorama storico, subito un gran dispiacere percorre la mente dell'osservatore: ma com'è che tutto quell'antifascismo che in certe pubbliche occasioni dà grande e fiera mostra di sè nulla ha fatto finora per denunciare l'indebita presenza degli statali nella nostra democrazia e Repubblica? Di fronte ai nostri occhi vi è la palese realtà che gli statali furono i figli prediletti del fascismo e tuttora sono i fedeli servitori del regime finto democratico in mano alla casta politica, ribellandosi i primi solo quando quest'ultima mostra intenzione di voler fare a meno di loro. La più bella delle opportunità ci si presenta dunque davanti: quella di portare a compimento il progetto di un'Italia pienamente democratica così come apparve nei migliori sogni dei padri fondatori della Repubblica. Risvegliamo le nostre assopite menti e rivolgiamole laddove più necessita ed urge:

Apriamo la funzione pubblica


al contributo di ogni cittadino
che preparato vi si voglia alternare


Senza la cortina di ferro costituita dagli inamovibili statali, bensì con intorno una fraterna e dinamica compagine di cittadini fermamente interessati acché la società funzioni a meraviglia, nessun regime potrà più affermarsi. Nessuna politica autoritaria tipo: "io, politico, faccio quello che voglio mentre tu, cittadino, devi fare quello che ti dico!" si potrà mai più realizzare. Al contrario ci diverrà chiaro da che parte deve iniziare il buon esempio. Chiunque andrà al Governo sarà tenuto a prodursi per primo nel comportamento che vorrà vedere spargersi per il Paese. Addio allo strapotere dei dispotici legiferanti su tutto tranne che dove serve! Il Capo di Governo dovrà essere guida del suo popolo ed avanzare egli per primo correttamente se vorrà essere seguito. Oggi siamo ancora spinti da dietro, costretti dalle armi degli statali secondo il modello tirannico. Domani, presto saremo attratti e desiderosi di emulare le più grandi personalità che, una volta aperta la Funzione Pubblica ai cittadini, potranno emergere ed affermarsi in gran numero.

Parecchi decenni or sono l'antifascismo, combattendo, ci liberò dall'apice della dittatura. Oggi, in piena pace, acquisendo consapevolezza delle cose, ci libera dalla sua struttura.

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