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Le strane dimissioni del Dottor Marino

 

E’ prassi comune, indagare nel passato degli outsider della politica. Di quelli invece che in politica sono già da anni, sappiamo quasi tutto, e a volte ce ne dimentichiamo, fino ad avere una cinquantina, tra deputati e senatori, condannati con sentenza di Cassazione.

Tra i meno noti, nell’ultimo periodo, alla direzione del PD spunta il Senatore Ignazio Marino. Di lui sappiamo che si è battuto per il testamento biologico ed ha avuto una visibilità importante durante il caso di Eluana Englaro.


Di lui sappiamo inoltre che nel 1999 ha fondato l’ISMETT a Palermo, il primo centro trapianti di fegato in Sicilia - grazie a un rapporto di collaborazione fra l’University of Pittsburgh Medical Center e il governo italiano - di cui è stato il direttore e l’amministratore delegato. Ma come avvenero le sue dimissioni? Ce lo svela una lettera che il 6 settembre del 2002 il numero uno del centro medico dell’Università di Pittsburgh (Jeffrey A. Romoff) ha inviato a Ignazio Marino per spiegare i termini del suo allontanamento dalla direzione dell’istituto Mediterraneo per i Trapianti e le Terapie ad Alta Specializzazione: l’Ismett. Si nota che le dimissioni del dottor Marino, siano in verità delle dimissioni forzate. Il Dr. Romoff contesta a Marino: “Alla data di oggi, riteniamo di aver scoperto una serie di richieste di rimborso spese deliberatamente e intenzionalmente doppia all’UPMC e alla filiale italiana. Fra le altre irregolarità, abbiamo scoperto dozzine di originali duplicati di ricevute con note scritte da Lei a mano. Sebbene le ricevute siano per gli stessi enti, i nomi degli ospiti scritti a mano sulle ricevute presentate a Pittsburgh non sono gli stessi di quelli presentati all’UPMC Italia”. A causa di queste “irregolarità” il numero uno di Pittsburgh scrive ancora: accetta (il dottor Marino n.d.a.) di rinunciare a qualsiasi pagamento erogato dall’UPMC o dall’UPMC Italia ai quali avrebbe altrimenti diritto, compresi (a titolo esemplificativo ma non esaustivo) lo stipendio per il mese di settembre 2002 e il pagamento per qualsiasi giorno di vacanza, permesso o malattia accumulato“.

Fin qui le cose sarebbero gravi per qualsiasi persona, tanto più se dovesse guidare il più grande partito del Centro sinistra, ma ecco arrivare la replica del Senatore Marino sul suo sito personale. E qui viene il bello “Tra l’altro a quella lettera ne è seguita una seconda, firmata dal mio avvocato, che rettifica in maniera sostanziale il contenuto della prima".

Quanto alla vicenda dei doppi rimborsi quello che il Foglio (è stato il Foglio a pubblicare la lettera n.d.a.) non dice è che fui io stesso ad accorgermi di alcune imprecisioni e a comunicarle all’amministrazione. Niente da nascondere. Nessuna polemica”. A parte che dalla lettera del dottor Romoff, si evince chiaramente che delle doppie spese se ne è accorta l’amministrazione e non il senatore, ma in più viene precisato da Pittsburg “scoperto una serie di richieste di rimborso spese deliberatamente e intenzionalmente doppia…..Sebbene le ricevute siano per gli stessi enti, i nomi degli ospiti scritti a mano sulle ricevute presentate a Pittsburgh non sono gli stessi di quelli presentati all’UPMC Italia”.

Continua ancora Marino dal suo sito Alla fine, dopo aver constatato che non vi erano più le condizioni per continuare, sono tornato a fare il mio lavoro di chirurgo negli Stati Uniti. Le ragioni di quella scelta sono le stesse che mi hanno portato oggi a candidarmi a guidare il Pd: non adeguarsi mai, ma portare in Italia regole, merito, responsabilità, trasparenza.”

Le ragioni di quella scelta sono le stesse che lo hanno portato alla candidatura del PD?!

Ma uno onesto in Italia, non è possibile trovarlo?

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