• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Le prime mosse di Obama

Le prime mosse di Obama

I primi due atti ufficiali di Obama: la direttiva su Guantanamo e la riapertura del finanziamento della ricerca sulle staminali, mi piacciono, ma nessuno mette il dito nella piaga e parla chiaro, Onu e Tribunale internazionale dell’Aia per primi.

Se un presidente degli Usa, per prima cosa, ordina ai vari corpi speciali e segreti di non torturare più la gente, bisogna dedurre che pure i sassi sapevano che ciò era vero, e che l’America era un paese diretto da un criminale, fuori dalle leggi democratiche, che aveva aggredito una nazione indipendente, l’Iraq, a migliaia di km di distanza dall’America, che non costituiva alcun pericolo o minaccia, anche se avesse avuto quelle armi di distruzione di massa, la cui esistenza era stata “provata” solo dalla immaginazione degli agenti della CIA.

Come mai il Tribunale dell’Aia, che perentoriamente chiede che siano arrestati e condotti in catene i responsabili serbi di una guerra etnica, evento comprensibile nei Balcani che sono al confine tra Europa e Asia e dove l’intolleranza religiosa pesa, nel caso del petroliere Bush, torturatore e assassino, che aggredisce una nazione, la distrugge, è responsabile di almeno un milione di morti e di 3.500 soldati americani caduti, il predetto Tribunale fa scena muta?

Eppure questo Tribunale dovrebbe essere fatto apposta per togliere dalla scena internazionale i criminali politici, che nessuno Stato ha la forza o il coraggio di condannare, e le sue sentenze dovrebbero essere tempestive e in grado di non far durare 5 anni l’aggressione all’Iraq.

L’Onu poi, che nella sua storia non ha impedito una sola guerra, è prigioniero del “diritto di veto”, mentre una elementare regola democratica dovrebbe stabilire che ogni paese, a prescindere dal numero dei suoi abitanti, vale un voto, e che la maggioranza è sovrana.

Le deliberazioni prese da Obama sulla riapertura del credito per la ricerca scientifica sulle staminali, ci dice un’altra grande verità: la Chiesa evangelica americana aveva ottenuto dal criminale Bush, così sensibile alla salvaguardia della vita embrionale, il blocco di quei finanziamenti, dimostrando in modo inequivocabile che l’alleanza tra destra e religione è un fattore certo, che però altera in modo pesante la vita democratica, in quanto la Chiesa si comporta come un partito e fa politica in senso stretto, con strutture e mezzi imponenti.

Spero proprio che Obama, che sembra contentare con questi provvedimenti l’ala progressista del suo partito, non si presenti a chiedere all’Europa maggior impegno in Afghanistam che forse non è una guerra di rapina come quella dell’Iraq, ma è sicuramente un terreno su cui l’America vuol dimostrare di essere ancora l’arbitro delle controversie internazionali, capace di alleanze con gli altri paesi occidentali, in un territorio dove vuole ostacolare la naturale egemonia della Russia e della Cina che entrambe confinano con l’Afghanistan.

Una cosa è sicura: se gli USA abbandonano quel paese, senza condizioni, nessuna minaccia arriverà mai all’America dagli afgani, e presto quel paese potrebbe essere attraversato da oleodotti e gasdotti per i quali ci vuole la PACE e il reciproco interesse.

Se anche Obama continuerà a cercare di ottenere con la forza militare il controllo su quella area, non sarà diverso dagli altri presidenti, che non hanno capito che il mondo è multipolare e che sarebbe meglio che ognuno comandasse solo a casa sua.

 

Commenti all'articolo

  • Di alride (---.---.---.166) 27 gennaio 2009 14:04

    Sono d’accordo sulle valutazioni su Obama.
    In merito agli indiscussi crimini citati nell’articolo vorrei aggiungere qualcosa.
    Lo strumento della tortura è certamente disgustoso e deprecabile, oltre che penalmente rilevante in un contesto internazionale democratico e civile.
    Nel caso dei detenuti di Guantanamo sono state commesse altre due violazioni di cui una certamente di interesse per il tribunale internazionale.
    I prigionieri sono stati deportati.
    Catturati in territorio straniero, i detenuti sono stati trasferiti negli USA con la forza, non si capisce in base a quale norma di diritto internazionale. L’equazione è semplice ed intuitiva dal momento che non vi può essere differenza tra una deportazione ed un’altra, ergo il criminale di cui trattasi è esattamente equiparabile al mostro germanico.
    La seconda questione riguarda un problema giuridico strettamente intern0 all’ordinamento americano.
    I reclusi non hanno avuto diritto alla difesa anche perchè non è stata, a suo tempo, contestata loro alcuna incriminazione.
    Gli interessi diplomatici in ballo sono enormi per cui credo che il Tribunale dell’Aia dovrà, in qualche modo, ottenere l’assenso di Obama per potere procedere all’incriminazione del suo predecessore.

  • Di DD (---.---.---.150) 27 gennaio 2009 21:13

     Bhè, meglio tardi che mai. E’ bello che qualcuno rifletta su questi argomenti, metafora di questo folle sistema globale. 
    Dobbiamo ricordare che tutti questi eventi non sono fatti fine a se stessi, ma sono le prove di vari obiettivi.
    Controllo globale, sperimentazione di nuove armi e tecnologie miltari, modificazione dinamiche commerciali su certi mercati (non solo petrolio, ma anche ad esempio in Irak completo utilizzo dell’area per coltivazione OGM da parte della MOnsanto e non solo).
    Le cose non succedono a caso. Pensate solo ad Internet che è nata come tecnologia militare. Positiva certo. Ma pensate che non nascondano niente?
    Obama sa, e qualsiasi cosa faccia è pur sempre un Politico che deve sottostare a determinate "regole del gioco", quindi per natura un nemico,criminale.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares