• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Ambiente > Abruzzo: le lunghe Ombrine dei Talebani

Abruzzo: le lunghe Ombrine dei Talebani

A sentirli nei giorni scorsi alla Camera, in pochi davvero sembravano preoccupati delle accise sulla benzina e dell'aumento dell'IVA. Di certo, sono apprensioni che frullano in testa a pochi cittadini, visto che in tanti ormai non hanno neanche più i soldi per l'assicurazione, figuriamoci per metterla in moto, la macchina di dieci anni fa. Allora, come semplice distrazione di massa potrebbe andare bene anche la stucchevole ridondanza del valzer delle dimissioni alla un-due-tre, di "colombe vs falchi" all'interno del Popolo della Libertà.

E a proposito di questo partito, alcune settimane fa, si è distinto un deputato abruzzese, l'on. Paolo Tancredi (Pdl) che, assai impensierito dall'insorgere di presunti focolai di natura talebana negli ambienti vicini alle associazioni ambientaliste, con un'interpellanza alla Camera, ha chiesto chiarimenti al Ministero dell'istruzione, dell’università e della ricerca, sulla vicenda della partecipazione di alunni di due scuole elementari, della provincia di Chieti, alla realizzazione del video “No Ombrina”, diffuso in rete.

La bizzarria della tesi, forse provocatoria, sembrerebbe aver suggerito a dei burloni - ma non tanto - produttori di vino, la creazione di una nuovissima etichetta, tutta da scoprire e da promuovere principalmente sulle piattaforme petrolifere sparse nel Mediterraneo: “Il Talebano d'Abruzzo”.

Con "Ombrina Mare" si individua una piattaforma estrattiva a largo delle coste dell'Abruzzo meridionale e, nell'immaginario collettivo di molti abitanti della zona, un pericoloso puntino all'orizzonte, grande quanto la punta di un fiammifero pronto a infiammarsi.

D'altro canto, ciò che preoccupa invece l'onorevole sono le filastrocche dei bambini interpretate in un filmato, durante "una agghiacciante manifestazione di due classi elementari che ripetono in coro la loro contrarietà". Una campagna mediatica assolutamente di parte, dice: "I ragazzini delle elementari non hanno gli strumenti per valutare una questione più grande di loro".

Nello stesso tempo, l'onorevole abruzzese - di cui si ignorano gli studi pedagogici severamente presupposti ascoltando il suo dire - nel suo legittimo esercizio di critica, non perde l'occasione di essere costruttivo e propositivo, invitando i docenti delle scuole elementari a illustrare ai loro alunni il "bellissimo" report che il Ministero dello Sviluppo Economico, in maniera tecnica e divulgativa, ha fatto del bilancio energetico nazionale. Argomento che manderebbe a ruba pop corn e sacchetti di patatine rosicchiate sul multiplayer online del tablet.

Per la serie, "se la suona e se la canta", il parlamentare abruzzese replica a se stesso che questi "non sono argomenti che possono essere messi sul tavolo di una classe di II e III elementare", ergo, "così rispondendomi mi si darà assolutamente ragione all’interpellanza". Ci sarebbero, sempre dal punto di vista del deputato Tancredi, "immagini di catastrofi assolutamente fuori luogo, anche nel caso peggiore di un incidente disastroso".


Giunge puntuale la serenità del politico di lungo corso a rassicurare sul numero esiguo di pochi milioni di barili di petrolio, che saranno estratti a una pressione quasi nulla, scongiurando fuoriuscite di greggio anche in caso di incidente. Insomma, per "Ombrina Mare" si tratta semplicemente di interventi su cui - bontà sua dell'ex senatore Tancredi - si può anche essere contrari, ma non "inscenare battaglie ambientalistiche talebane" (pag. 19 del Resoconto Stenografico Atti Parlamentari) e, giammai, "coinvolgendo dei minori". 

Per il lungimirante politico, le nuove generazioni andrebbero tenute fuori da ciò che potrebbe condizionare il loro futuro e mai prestate a inopportune improprie azioni di proselitismo, che nulla hanno in comune con un serio progetto didattico. Lo spettacolo messo in scena attraverso cori di jingle contro una estrazione petrolifera nel Mare Adriatico, si sarebbe trasformato in uno strumento di propaganda divulgato addirittura all’interno di manifestazioni ambientaliste.

Il politico abruzzese agghiacciato dalle immagini di moderni "ragazzi della via Pál", paladino della comunanza dei mezzi di produzione e organizzazione collettiva del lavoro, visibilmente preoccupato per i "terrificanti ritornelli" di voci bianche, si è già distinto per le proprie “intemperanze donchisciottesche” in una intervista televisiva di qualche tempo fa, dove legittimava con autorevolezza un modus operandi per le raccomandazioni.

Un antico costume che non andrebbe sempre e comunque demonizzato perché “le spintarelle esistono da quando esiste il mondo, le amicizie, le conoscenze. Non bisogna farne un dramma. Anche nel Pdl, si fanno… le raccomandazioni. Tranquillamente. Ma non solo in politica. Si fanno dappertutto: nella chiesa, nella magistratura...”.

La persona che si è spesa contro la becera manipolazione delle giovani menti, "lo psicopompo di Montecitorio", dal pulpito mediatico di Ballarò, in una puntata dello scorso 26 marzo, al minuto 23:00:17, nel servizio di Marzia Maglio, sui costi della politica, ha fatto sì che "l’etica raccogliesse finalmente il nome più espressivo di deontologia" (J.Bentham).

 Se tu se' or, lettore, a creder lento

 ciò ch'io dirò, non sarà maraviglia,

 ché io che 'l vidi, a pena il mi consento.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares