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Le frottole d’Er Pelliccia e quelle dei politici: due pesi e due misure

Quando "Er Pelliccia" ci ha raccontato che stava lanciando un estintore per spegnere un incendio, credo che tutti ci siamo lasciati scappare un sorrisetto sarcastico e, ovviamente, incredulo. 

Ma quando l'ex Ministro Scajola ci ha raccontato che la casa dove abitava era stata "pagata da altri a sua insaputa", o quando Bossi ha detto di non riferirsi a Brunetta quando parlava di "quel nano di merda di Venezia che sta al Governo", o quando Frattini si è lasciato andare ad un "non so spiegare come il signor Lavitola sia finito in quelle foto, forse si trovava a passare per caso in Albania", o Berlusconi che nega l'evidenza trasmessa in mondovisione dell'Editto Bulgaro, o quando al TG1 il Direttore Minzolini ci dice che il Presidente del Consiglio è "sempre stato assolto dai suoi processi (una rettifica che i compagni -non so se siano comunisti, ma di certo sono anche loro dei Nuovi Partigiani- di ValigiaBlu aspettano da oltre 600 giorni), vorrebbero farci credere che quella è davvero la verità.

Ora, lungi da me difendere i violenti del 15 ottobre a Roma, ma perché ai personaggi elencati sopra è concesso il diritto di sparare balle galattiche anche davanti all'evidenza, e soprattutto dall'alto del loro rango di privilegiati, mentre quelle di "Er Pelliccia" vanno archiviate come insostenibili cavolate?

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