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Le Cause RC Auto? Tutte a Napoli o quasi. Ecco le conseguenze - Infografica

A volte i numeri sono impietosi: nel 2010 una causa di RC auto su due è stata avviata davanti ai giudici di pace del distretto giudiziario di Napoli. Andando nella non lontana Caserta, si scopre che in questo capoluogo sono avviate più cause che a Milano.

 A questo punto è chiaro che qualcosa non torna e che qualcuno, anzi più di qualcuno "ci marcia su", provocando non pochi guai a chi, invece, ricorre solo se è costretto: la prima conseguenza, la più nota agli automobilisti italiani - soprattutto se meridionali - è l’innalzamento del costo delle polizze assicurative; troppe cause, poi, sovraccaricano i tribunali e creano del resto i presupposti per la durata infinita dei processi in Italia. A pagare, pertanto, non sono solo i poveri automobilisti ma anche le imprese e i cittadini che non possono accedere alla giustizia in tempi ragionevoli. E sono privati, di fatto, di un loro diritto. 

Le possibili soluzioni. Per porre rimedio al problema occorrerebbe circoscrivere l'ambito di giudizio dei magistrati, lasciando fuori tutto quello che va a costituire un vero e proprio abuso del ricorso in tribunale. Ridurre i tempi straordinariamente lunghi dei processi civili è l'obiettivo finale di questo processo, senza dimenticare il possibile risparmio da parte degli automobilisti sulle polizze.

Come uscirne? Proprio a Napoli si è provato a risolvere il problema alla radice lanciando la polizza “virtuosa”, opzione però riservata solo agli automobilisti con il massimo dei punti sulla patente e disposti a far montare sul proprio veicolo una scatola nera. In caso di sinistro, la riparazione avviene in un’officina convenzionata e sussiste l’obbligo di escludere l’intervento di un legale, pratica che fa lievitare (e non poco) il costo della transazione.

Ben altra efficacia avrebbe peraltro l’istituto della mediazione civile obbligatoria, che durante la sua breve vita ha dato risultati incoraggianti, prima di essere messa in stand by dalla Corte Costituzionale. Qualche numero? Il tasso di successo delle procedure nei casi di controversie di modesta entità economica – proprio quelle che ingolfano i tribunali italiani - è altissimo: oltre il 64% dei contenziosi al di sotto dei 1000 euro di fronte ad un mediatore hanno trovato una soluzione. Tutto questo in un lasso di tempo (61 giorni in media) davvero esiguo se paragonato ai 1066 giorni necessari a una causa ordinaria per arrivare a giudizio, solo di primo grado. Come dire, due mesi contro tre anni. C’è da rifletterci su.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.105) 5 dicembre 2012 18:17

    E’ inutile che ci giri intorno, non fai altro che farmi crescere la rabbia. Truffe e nient’altro che truffe sulle quali mangiano avvocati (nella mia cittadina ce n’è uno specializzato solo in queste cause che è diventato straricco), medici, e mestatori vari e io sono costretto a pagare cifre astronomiche per poter avere quel bollino che mi consente di circolare.

    La soluzione è una sola: scovare i delinquenti, se lo Stato non è capace di farlo allora non deve pretendere lìobbligatorietà dell’assicurazione, mi costringe a pagare cifre assurde che vanno nelle tasche dei ladri, oppure consentire a chi non ha mai fatto incidenti (né veri, né falsi) di assicurarsi in altre province.

  • Di (---.---.---.37) 5 dicembre 2012 18:17

    Sarebbe opportuno che l’ACI, insieme ai dati di immatricolazione delle auto, avesse anche i dati relativi alla loro assicurazione e agli incidenti in cui l’auto è incappata. Così sarebbe molto più facile perseguire i proprietari di auto pirata, senza assicurazione, e gli incidenti fasulli.

  • Di (---.---.---.39) 6 dicembre 2012 01:46

    Basta applicare la giustizia dei magistrati americani.
    Chi ricorre ai tribunali viene torchiato per bene se lo fa per trarre vantaggi indebiti.

    Non si disturba la giustizi per delle bagatelle.
    Mandi,
    Renzo Riva

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