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Lavoro a misura di donna: dopo il "pacco" arriva il "pacchetto"

Il ministero delle Pari opportunità sta elaborando un "pacchetto" di misure per rendere meno pesante alle lavoratrici del pubblico impiego il "pacco" della pensione a 65anni. Una serie di norme in grado di favorire una maggiore flessibilità degli orari e dei tempi di lavoro ed aumentare l’occupazione in rosa del 5%. Prende così forma il "piano della conciliazione" del governo: un pacchetto di misure che tenta di allinearsi agli standard europei con programmi di riprofessionalizzazione delle donne che rientrano nel mercato del lavoro, dopo anni di assenza per essersi dedicate alla cura della famiglia. Il piano prevede incentivi per i congedi parentali, part-time per crescere i figli adeguato agli altri paesi europei, voucher per sviluppare i servizi privati e l’introduzione della baby sitter di condominio. Il dicastero di Mara Carfagna punta anche alla realizzazione di un Fondo Nazionale per la conciliazione in via sperimentale, per la realizzazione di interventi a livello nazionale, regionale e locale per favorire la promozione del diritto ad una vita che armonizzi lavoro e famiglia. Allo studio, inoltre, interventi per sviluppare i servizi privati, tramite l’esercizio dell’autonomia collettiva o individuale (contrattazione, enti bilaterali, cooperative di servizi, banche del tempo, ecc.) sostenuti non da interventi pubblici diretti, ma dall’erogazione di voucher o dal riconoscimento di detrazioni fiscali. Il ministero starebbe mettendo a punto incentivi per i congedi parentali per rispondere al diritto di entrambi i genitori nella cura della prole in tenera età, rendendo più conveniente la scelta tra uomini e donne. Allo studio, infine, anche norme che facilitano l’occupazione delle donne riducendone i costi indiretti; un pacchetto di misure cioè in grado di favorire una maggiore flessibilità degli orari e dei tempi di lavoro, dallo sviluppo del part-time, secondo gli standard europei.

Commenti all'articolo

  • Di fms (---.---.---.15) 13 marzo 2009 11:20

     il ministro giustamente si preoccupa che le donne siano costrette ad accettare "lavoretti bassi"...

  • Di Giorgio Floris (---.---.---.154) 14 marzo 2009 08:26

    Mi sembra che sia necessario attendere che il pacchetto venga definito nei dettagli, perchè da quanto si legge nell’articolo gli interventi in progetto saranno molto costosi per le casse pubbliche, e soldi non ce ne sono, quindi potrebbe essere un pacchetto elemosina, fatto di microinterventi sostanzialmente inutili.
    Mi sembra inoltre che prima di occuparsi dei problemi del rientro al lavoro delle donne della P.A. che hanno approfittato del congedo parentale e/o altri tipi di congedo,si dovrebbe pensare alla maggior parte delle donne,fuori dalla P.A.,che il congedo parentale non ce l’hanno e devono lasciare i figli al nido o ai nonni subito dopo la maternità obbligatoria, altro che ulteriori incentivi per il congedo parentale ed addirittura il part-time.
    Nella fine dell’articolo non si capisce bene se gli interventi elencati siano destinati solo alla PA o a tutti.

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