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Lapidata dallo Stato Islamico e dal suo stesso padre

Un sacco di tela marrone, legato dove si intuisce è la vita, portata alla fine con una corda come un povero asino. Poi una voce flebile di cui non si capisce niente ma sono certa che chieda pietà. Non ne hanno avuta, ammazzata con le pietre e la prima scagliata da colui che dovrebbe essere il padre. Tutta una grottesca farsa?

 

Tutto è possibile in questo mondo fatto di esseri disumani, che usano le donne per il loro piacere e potere. Non sono tutti così gli uomini sulla terra e neanche le donne, anche se tante preferiscono vendersi e tacere, piuttosto che morire.

Ancora una volta una donna è stata lapidata: è accaduto per mano dei miliziani dell’Isis, con l’accusa di adulterio, nella città di Hama, in Siria.

Suo padre l’ha legata e condotta all’esecuzione come qualsiasi boia e come qualsiasi esecutore, ha lanciato la prima pietra: ne sono seguite tante altre. Verrà il tempo della rivoluzione umana.

 

Foto: Anja Niedringhaus

Questo articolo è stato pubblicato qui

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