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La proteina che “ripara” i danni dell’infarto è anche italiana

Nature ha pubblicato da poco una ricerca che dimostra la possibilità di riparare i tessuti cardiaci.

Il team diretto da Dr Paul Riley a studiato le cellule progenitrici dall'epicardio, queste cellule che durante la gravidanza contribuiscono alla formazione del muscolo cardiaco, in età adulta si trovano in un stato dormiente. La ricerca ha ripristinato il potenziale embrionale di queste cellule nei topi trattandoli con una proteina chiamata Timosina Beta 4.

I ricercatori hanno iniettato nei topi adulti questa proteina e poi, quando è stato verificato il danno al cuore è stata data una dose booster di Timosina Beta 4 e monitorando le cellule è stato dimostrato che, dopo il trattamento le cellule progenitrici epicardiche si trasformano in nuovi miocardiociti e si integrano con il muscolo sano esistente. Questo apre alla possibilità futura che il cuore di possa riparare dopo un infarto diminuendo i danni permanenti, la proteina sarebbe anche capace di ridurre la porzione di tessuto cicatriziale che si forma in seguito all’infarto. Naturalmente la ricerca deve ancora avanzare prima di essere testata nell’uomo, ma questo risultato rappresenta un notevole avanzamento della scienza medica.

Il lavoro finanziato dalla British Heart Foundation che si è anche aggiudicato la copertina dell’importante rivista scientifica è stato portato avanti a Londra da un gruppo di ricercatori molto eterogeneo per quanto riguarda la loro provenienza tra cui Inghilterra, Canada, Portogallo ed Italia. Orgogliosamente possiamo dire che in questa importante ricerca c’è anche un po’ di Italia, infatti nell’articolo la prima posizione se la dividono l’inglese Dr Nicola Smart e l’italiana Dr Sveva Bollini.

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