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La propaganda contro Sonia Gandhi dietro l’affare dell’Enrica Lexie

Sulla vicenda dei fucilieri del San Marco in carcere in India pensiamo di sapere tutto. La versione ufficiale narra di due pescatori indiani uccisi dai due militari a bordo dell'Enrica Lexie; per una ricostruzione completa si veda qui.

Al di là delle svariate argomentazioni a nostro favore e dell'irragionevolezza con cui le autorità indiane si ostinano a rifiutarle, sarebbe il caso di capire come mai un fatto che normalmente passerebbe inosservato perfino dalla cronaca locale – purtroppo la prassi è questa – è stato elevato a causa scatenante di una crisi diplomatica.

In altre parole, ciò che non sappiamo è il contesto nel quale è opportuno inquadrare i fatti.

L'indagine ci porta nello Stato del Kerala, di cui Globalist offre un'eccellente analisi, roccaforte della sinistra indiana - i maggiori partiti sono quello Comunista marxista e quello socialista.

È interessante notare che a Kochi, dove la Enrica Lexie è stata fatta attraccare, vi sia la sede centrale del Southern Naval Command, il più importante centro di addestramento della Marina Militare Indiana. Eppure nessun radar sembra aver rilevato la posizione della nave italiana in acque internazionali, né quella di altre imbarcazioni in transito. Eppure solo la Enrica Lexie è stata fermata. Ed è solo la prima di tante domande senza risposta.

Storicamente, i rapporti tra Italia ed India sono sempre stati buoni - con tutto il carico di ambiguità che questo termine comporta. Tuttavia, negli ultimi anni sia l'una che l'altra parte non hanno fatto granché per consolidare questa relazione. Oggi l'India per noi non è che un insieme di cliché mentre l'Italia per loro conserva ancora l'imbarazzante immagine frutto del decennio berlusconiano.

In un Paese dove lo spettro del colonialismo aleggia sempre dinanzi agli occhi della popolazione, la vicenda di una nave europea che spara a due pescatori indiani è diventata una questione di orgoglio nazionale. Un sentimento amplificato dalla stampa locale, tutta schierata contro l'Italia e la sua (presunta) arroganza poiché uccide due figli del popolo senza poi nemmeno chiedere scusa, stando alla loro versione. Perfino l'obiezione che il fatto sia avvenuto in acque internazionali, il che precluderebbe ogni sindacato da parte delle autorità indiane, è stata presentata al grande pubblico come un'implicita ammissione di colpevolezza. Di conseguenza, la popolarità dell'Italia è crollata ai minimi storici.

In questi giorni sono in corso le elezioni in cinque Stati indiani: Punjab, Uttarakhand, Uttar Pradesh, Goa e Manipur. L’Uttar Pradesh è una tradizionale roccaforte del Congress – il maggior partito indiano, che dal 2004 guida la coalizione di governo - in generale e della famiglia Gandhi in particolare. Il risultato di queste elezioni amministrative viene considerato un test per la candidatura di Rahul Gandhi a primo ministro alle prossime elezioni politiche. Da anni però il Congress ha ceduto il primato delle preferenze al Bahujan Samaj, il partito guidato dall’attuale premier dello Stato Mayawati.

E a guidare le sorti del Congress è un’italiana di nascita, Sonia Gandhi nata Maino, sulla cui italianità le opposizioni – e in particolare proprio il Bharatiya Janata Party e i partiti induist – hanno imbastito più di una campagna elettorale. Benché la signora Gandhi non sia stata direttamente coinvolta nella vicenda dell'Enrica Lexie, è evidente che la campagna infamante costruita dai media contro l'Italia e gli italiani abbia ripercussioni anche sulla popolarità di lei. Secondo Limesonline, il coinvolgimento quasi immediato del governo centrale, l’insolita inflessibilità mostrata dallo stesso e l’ampia risonanza mediatica data al caso andrebbero considerati in quest’ottica.

D'altra parte, al di là della retorica minacciosa le autorità indiane hanno cercato di non accanirsi troppo contro i nostri due militari: prima si è cercato di tenerli lontani dal carcere, lasciandoli ospiti di un residence con tutti i comfort e tanto di piatti italiani serviti da un ristorante adiacente; poi quando il trattamento con i guanti è stato messo sotto accusa dalla stampa locale, si è provveduto a trasferirli in carcere stando però attenti a non alloggiarli in una cella con detenuti comuni.

Morale della favola: la politica è uguale in tutto il mondo. Conclusa la bagarre elettorale, probabilmente si scriverà la parola fine anche sulla storia dell'Enrica Lexie. O almeno, auguriamocelo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.151) 20 marzo 2013 13:07

    Questa vicenda è stata interamente costruita su delle spudorate menzogne a scopo di ricatto politico ed economico.
    Non mi sorprende che la Maino sputi sull’italia per mantenersi la poltrona ma non le servirà a nulla, gli indiani non l’hanno mai accettata e mai lo faranno.
    Naturalmente il nostro governo delle marionette ha gestito la faccenda nel peggiore dei modi.
    Finirà come programmato: non venderemo più un granchè in india a vantaggio di altri più intriganti di noi ma non ce ne frega niente: meglio soli che inn affari con delle canaglie.
    Quanto alla Maino mi basta una cosa sola: che non rimetta mai più piede in italia

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