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La (nuova) Siria, secondo la Russia

La Russia, al termine della prima tornata di colloqui sulla Siria che si sono tenuti nel Kazakistan, ad Astana, ha proposto ai partecipanti una bozza di una nuova Costituzione della Siria che uscirà da un futuro eventuale accordo tra le parti che si stanno scontrando oramai da sei anni in una guerra civile che sta rasando al suolo il Paese e seppellendo quella che era la Siria fino al 2011, anno dello scoppio della guerra civile.

La bozza della Costituzione elaborata dalla Russia, e lasciata alla riflessione soprattutto dei così detti ribelli, sottrae potere al Presidente e struttura un più diffuso accesso al potere da parte delle diverse etnie. Secondo indiscrezioni di media arabi, la bozza della Carta ‘elaborata’ tra maggio e agosto 2016introduce ‘sostanziali modifiche’ nell’attuale Costituzione siriana a partire del nome dello Statoda Repubblica araba siriana a Repubblica siriana.


Cancellato ogni riferimento alla religione musulmana o al nazionalismo panarabo che ha contraddistinto oltre mezzo secolo di potere del partito al Ba’ath; ampi poteri, soprattutto legislativi, alle amministrazioni locali e largo spazio al ‘libero commercio’. La bozza avrebbe il placet degli Stati Uniti e nelle intenzioni russe -e, presumibilmente, anche del Presidente siriano Bashar al-Assad, per quanto ieri il Governo di Damasco abbia smentito di essere a conoscenza di una bozza di nuova Costituzione- dovrebbe essere sottoposta a referendum popolare.
Già nel gennaio dell’anno scorso, il Presidente russo Vladimir Putin aveva affermato che la Siria doveva impegnarsi per redigere una nuova Costituzione quale primo passo per trovare una soluzione politica alla guerra.

Il fatto che questa Costituzione venga scritta fuori dalla Siria e da non sirianiè un elemento di debolezza sia apparente (rilascia l’immagine di un Paese sotto tutela) sia reale, infatti rischia, minando il diritto del Paese a gestire il proprio futuro, di essere un elemento che divide e non permette di trovare un accordo sulla Carta fondamentale della Siria post-conflitto.

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