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"La migliore offerta": oltre le apparenze

Il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore ritorna finalmente sul grande schermo e, ancora una volta, lo fa con un magico capolavoro, "La migliore offerta".

Virgil Oldman (un ottimo Geoffrey Rush, anch’egli premio Oscar), collezionista d'arte e battitore d'aste di fama mondiale, ha negli anni raccolto una quantità incredibile di ritratti femminili, custoditi in una grande stanza segreta della sua casa e che costituiscono da sempre il suo unico rapporto sentimentale. Uomo dal carattere molto particolare, egli tocca tutto ciò che appartiene alla realtà che lo circonda solo attraverso i suoi guanti di pelle, ad eccezione delle opere d'arte, che sfiora a mani nude. La sua vita vedrà una svolta decisiva dopo la conoscenza di Claire (l'esordiente Sylvia Hoeks), ragazza di 27 anni affetta da agorafobia, rinchiusa da anni nella villa dei suoi genitori da poco deceduti. Virgil viene incaricato da Claire di effettuare una valutazione delle opere artistiche all'interno dalla villa, ma il tutto è reso difficile dalla malattia della ragazza che rifiuta qualsiasi contatto diretto, provocando in Virgil attrazione e sentimenti mai provati prima di allora.

In un film in cui scenografia e fotografia eccellono e si nota ovunque il tocco prodigioso di Tornatore (che si distingue come sempre nella perizia delle inquadrature e delle riprese, mai prive di logica e significato), risulta impeccabile l'interpretazione degli attori, soprattutto di Geoffrey Rush e di Sylvia Hoeks, ma anche quella di Jim Sturgess e Donald Sutherland (rispettivamente nei ruoli di Robert e Billy). La colonna sonora, ad opera del pluripremiato maestro Ennio Morricone, risulta essere leggera, soave e perfettamente in sintonia con il contenuto, dando la pennellata finale ad un quadro senza sbavature. 

Il film non rinuncia, inoltre, a fornire interessanti spunti di riflessione, in primis la contrapposizione tra realtà e finzione, cuore dell'intera storia (come si scoprirà alla fine) e sintetizzata efficacemente in una frase di Virgil: "In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico". Ma la pellicola di Tornatore non è solo questo: trovano il loro spazio anche altri temi sempre attuali, come il desiderio ardente di denaro, la frode, l’eterna ipocrisia delle persone.

Insomma, "La migliore offerta" si rivela allo spettatore per ciò che davvero è: un capolavoro, un'opera d'arte perfetta e curata nei minimi particolari da un artista che sa stupire ed affascinare sempre di più.

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