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La mela

Ho realizzato la composta di mele annurche. Ne sono venuti cinque barattoli di una bella purea dal colore giallo rosato. Le mele annurche hanno un aspetto seducente: sono piccole e tondette, rosse rosse, e la buccia dura protegge una polpa bianca e compatta dal sapore dolcissimo.

Si tratta di una delle tipologie di mela più antiche, che i latini chiamavano orcula perché ritenevano che la terra in cui nascevano fosse l'ingresso per gli Inferi (Orco). 

Nella storia questi frutti hanno portato su di sé il peso di tanti significati, facendosi simbolo di virtù e di iatture. Nel medioevo la cultura acquisita dal passato attribuiva alle mele una forte capacità medicamentosa: dal Corpus Hippocraticus si tramandava la necessità di farne mangiare a uomini e animali debilitati, e di come le loro caratteristiche fossero in grado di far prevenire a chi le assumeva le conseguenze delle orribili epidemie. Si trattava di un frutto talmente importante che chiunque avesse avuto intenzione di esportarle si trovava costretto al pagamento di un dazio. Circolavano inoltre molte storie su mele fatate in grado di donare saggezza e potere…La cultura celtica attribuiva loro un legame con il mondo dell'Al di là – rappresentato, appunto, come una isola su cui sorgevano meli.

La cultura biblica l'ha fatta nascere dall'Albero della Sapienza, l'unico frutto che Dio volle tenere per sé – una tentazione cui l'uomo non ha saputo resistere. La mela ha così ereditato il titolo di frutto del peccato nonostante, di per sé, di peccaminoso, non abbia mai avuto nulla!

La colpa stava nel gesto, nel fatto che l'uomo l'avesse raccolta nonostante la proibizione, ne avesse mangiato, e avesse coinvolto in ciò il suo simile.

L'errore è dell'uomo, incapace a resistere al richiamo della curiosità e del piacere. La mela, nella sua compatta rotondità lucente, si limita ad esercitare un fantastico ruolo attrattivo.

Così, mela, piacere, tentazione e peccato sono andate a braccetto per un po'… Le fu anche attribuita la causa della lunga guerra di Troia.

Ma gli orientali, che da millenni esercitano una visione del mondo per molti versi più ricca di quella occidentale, la utilizzano come simbolo di potere e completezza, simbolo del mondo e della sua totalità. E la mettono in mano a uomini saggi e forti che rappresentano nella propria iconografia artistica.

E' trascorso il tempo necessario e la conserva è matura. Sto aprendo il barattolo... 

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